Causò la morte dei figli in auto: nuovo arresto per usura ed estorsione - Live Sicilia

Causò la morte dei figli in auto: nuovo arresto per usura ed estorsione

Un anziano disperato per i debiti tentò il suicidio

PALERMO – È stato condannato perché causò la morte dei figli mentre guidava la sua Bmw in diretta Facebook. Oggi per Fabio Provenzano, 39 anni, originario di Partinico, arrivano nuovi guai giudiziari. I carabinieri della compagnia di Alcamo lo hanno arrestato con le accuse di usura, estorsione e autoriciclaggio.

L’ordinanza di custodia cautelare che gli è stata notificata in carcere è firmata dal gip su richiesta della Procura di Trapani. L’indagine ha preso le mosse dal tentativo di suicidio di un settantaseienne imprenditore agricolo alcamese che aveva assunto un mix di farmaci. Solo la tempestività dei soccorsi e il successivo ricovero nel dicembre 2022 evitarono il peggio.

Secondo gli investigatori, l’anziano avrebbe chiesto a Provenzano 40mila euro in prestito, a garanzia del quale aveva consegnato assegni per 79.900 euro. Nel corso dei mesi gli interessi sarebbero aumentati sino a raggiungere il 50% mensile. L’anziano non era più in grado di estinguere il debito e decise di togliersi la vita.

Gli assegni in bianco sarebbero stati utilizzati da Provenzano per pagare le forniture ortofrutticole di un’impresa fittiziamente intestata ad un prestanome ed ora sequestrata. Lo scorso giugno è diventata definitiva la condanna di Fabio Provenzano a 4 anni e 8 mesi per omicidio stradale. Guidava la macchina collegato in diretta Facebook nel momento dell’impatto che costò la vita ai due figli. Francesco e Anthony avevano 13 e 9 anni.

Nel luglio del 2019 la macchina viaggiava tra 130 e 140 km all’ora lungo l’autostrada in direzione Mazara del Vallo, nei pressi dello svincolo di Alcamo. L’auto si schiantò contro il guard rail. La certezza che Provenzano fosse collegato in diretta Facebook si ebbe analizzando il social network. C’era, infatti, un video in cui si vedeva Provenzano mentre sfrecciava in autostrada.


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