PALERMO – Gli affari nelle due agenzie agenzie milanesi di Piazza Gerusalemme e via Gallarate andavano a gonfie vele. Mezzo milione di euro di scommesse raccolte in due mesi nei corner della G Project.
In cassaforte i finanzieri hanno trovato centomila euro in contanti. Anche questi facevano parte degli incassi o si tratta di una provvista accantonata in attesa di essere investita chissà dove? Magari il lockdown causato dal Coronavirus ha bloccato un nuovo affare e impedito di mettere in circolazione il denaro.
Il sequestro d’urgenza disposto dalla Direzione distrettuale antimafia colpisce la G Project, società che farebbe parte della galassia delle scommesse targate Cosa Nostra. Formalmente il legale rappresentante è Giovanni Castagnetta, ma secondo i finanzieri del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria sarebbe in realtà riconducibile a Vincenzo Fiore e Christian Tortora, arrestati nelle scorse settimane nell’operazione All in.
Sarebbero loro gli uomini del grande affare sviluppato acquistando all’asta dai Monopoli i diritti per aprire nuove agenzie con i soldi dei boss palermitani. Sotto sequestro erano già finite Bet for Bet, Tierre Game, Gierre Game, Gaming Group Management, Lasa Giochi.
Le ulteriori indagini, coordinate dal pubblico ministero Dario Scaletta, hanno fatto emergere che Gaming aveva dato in affitto alcuni diritti alla G Project di Castagnetta. Quest’ultimo non è un cognome nuovo per gli investigatori visto che era già emerso in un altro affare, quando aveva ceduto la sue quote in un’altra società a Vincenzo Fiore, Christian Fiore e Laura Iuorio. Iuorio, sorella della compagna di Tortora, è colei che ha acquisito formalmente la Lasa srl. Le indagini proseguono perché il modello del passaggio di diritti da Gaming a G Projetc potrebbe essere stato replicato.