Si sono subito calati nel loro ruolo, i due neo assessori regionali Pier Carmelo Russo e Mario Centorrino (nella foto). In attesa della loro prima giunta, convocata questo pomeriggio alle 17, i due assessori hanno commentato a caldo le loro nomine. “Sono qui con le mani nude – ha detto Centorrino – ci metterò la migliore volontà e il maggior impegno possibile per continuare nel percorso di riforme già avviato. Non mi è ancora stata comunicata la delega, ma mi pare un problema di serie b. Qui la questione è riuscire a integrare le competenze con la capacità di condurre progetti collettivi. Il primo step sarà sicuramente quello di rendere questa regione ‘normale’, eliminando cioè quegli elementi che la rendono anomala, anche agli occhi dell’opinione pubblica. Bisogna partire dallo sviluppo che, ovviamente, porta con sé occupazione. Non si tratta di focalizzare l’attenzione su un settore unico, ma di individuare più strumenti da mettere insieme”. Due, secondo il neo assessore Centorrino, le questioni da affrontare: la prima legata alla capacità di trasmettere alla collettività come la politica e la società non siano separate, ma, al contrario, strettamente connesse tra loro. Il secondo punto sul quale insiste Centorrino è la fiducia, che ha definito un “capitale sociale importantissimo. Indipendentemente dalle singole ideologie – ha precisato il neo assessore, entrando nel vivo del dibattito che lo designa come uomo vicino al partito democratico – bisogna lavorare per conquistare la fiducia dei siciliani”. Sulla sua vicinanza ad aree di sinistra, nonché sul suo passato dentro il Pci, l’economista ha anche aggiunto: “servirebbe un geometra, che si mettesse lì a calcolare le distanze e le vicinanze partitiche. Posso soltanto dire che non sono stato designato da alcuna forza politica, ma chiamato direttamente dal presidente, che conosce sia il mio passato che il mio presente, col quale avevo già collaborato nel corso di questa legislatura”. Centorrino ha concluso con un auspicio di serenità nella prassi amministrativa di questa nuova giunta, precisando che “pur rispettando le identità e le appartenenze politiche, adesso bisogna lavorare per risolvere il problema comune che è, appunto, una regione dalla quale bisogna eliminare le criticità”. Più lapidario Russo, il burocrate che fino a ieri occupava una delle poltrone più importanti dell’Isola, quella di segretario generale della regione: “la caratura di questa giunta – ha detto – si è spostata su un apporto tecnico. Non esistono problemi, solo soluzioni”. Poi una lunghissima lista di incarichi che gli sono già stati assegnati da ambienti di centrodestra, in risposta alle domande sulla sua vicinanza alle forze politiche progressiste.
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