PALERMO – “Politiche attive del Lavoro nella Regione. Urgente la riqualificazione del personale dei Centri per l’Impiego e degli Ispettorati del Lavoro”. Il Siad e la Cisal scrivono all’assessore regionale, Antonio Scavone, per segnalare che “da oltre dieci anni i dipendenti del dipartimento Lavoro garantiscono ai cittadini, anche svolgendo mansioni superiori, i servizi delle politiche attive del lavoro (la Sicilia nel Progetto Garanzia Giovani è stata la Regione più performante d’Italia,) e contrastato gli effetti letali del lavoro irregolare e della sicurezza dei luoghi di lavoro, nonostante le gravi carenze di organico”.
“Tutto ciò – precisa Angelo Lo Curto, del Siad – è stato garantito nonostante le limitate risorse strumentali, in assenza di qualsivoglia processo formativo o di aggiornamento del personale, in locali dove la pulizia ed i servizi igienici, soprattutto nelle sedi periferiche, sono talmente carenti da rendere le strutture inagibili non solo al lavoro, ma anche al ricevimento del pubblico. È per questi motivi – continua – che i dipendenti del dipartimento Lavoro hanno indetto lo stato di agitazione e chiesto di avere restituita la loro dignità lavorativa e di avere riconosciute le mansioni superiori svolte”. Giuseppe Badagliacca, della Cisal, prosegue lamentando che “tutti i dirigenti generali che si sono succeduti nel corso dell’ultimo decennio al dipartimento Lavoro hanno sempre promesso che avrebbero provveduto a risolvere tali problemi, ma ad oggi pur continuando a fruire dell’impegno professionale dei dipendenti nessun provvedimento risolutivo è stato adottato, anzi invece di preoccuparsi di risolvere i gravi problemi strutturali e quelli che riguardano il personale del dipartimento Lavoro nella sua interezza – prosegue -, l’attuale dirigente continua ad incontrare singole sigle sindacali per dar loro il contentino affrontando tematiche che riguardano solo una parte limitata, seppur importante, di personale”.
Pertanto, “atteso che le gravi carenze di personale sono evidenti sia negli alti profili professionali dei Centri per l’Impiego che degli Ispettorati del Lavoro”, Siad e Cisal hanno invitato Scavone “a intervenire per svolgere la sua funzione di programmazione e dare così concretezza e risposta alle esigenze sopra rappresentate, chiedendo che siano convocate le organizzazioni sindacali per definire il fabbisogno professionale di personale adeguato a fornire il miglior servizio nelle politiche attive del lavoro, nel contrasto del lavoro nero, minorile e della sicurezza dei luoghi di lavoro ed a dare certezze e garanzie ai cittadini e al mondo del lavoro”. Concludono, infatti, Lo Curto e Badagliacca: “La determinazione di tali fabbisogni consentirebbe oltre che a garantire il miglior servizio da rendere ai cittadini anche l’avvio di quel percorso di riqualificazione del personale che permetterebbe le progressioni di carriera, il riconoscimento delle mansioni superiori svolte (anche di quei dipendenti che 10 anni fa sono stati demansionati per consentire la loro stabilizzazione e che attendono di ritornare nelle qualifiche di reale appartenenza), nonché in ultimo di valutare con piena cognizione l’esigenza di immettere nel sistema nuove forze lavoro”.