CATANIA – Diventare turista nella propria città. Un pensiero semplice, che però nella propria essenza “battezza” quello che potrebbe diventare una rivoluzione culturale e civica. E su questo si fondano anche le convinzioni di Renato Lombardo, figura storica della movida catanese e titolare del Brass Jazz Club, che con altri “punti di riferimento” del teatro e della cultura musicale della città dell’elefante ha dato vita al Comitato Arti Performative Catania Centro, o meglio CAP 95131.
Sala Hernandez, Il Gatto Blu “Harpago”, Scenario Pubblico, Teatro Del Canovaccio, Sala Chaplin, Teatro Tezzano e Brass Jazz Club hanno deciso di creare una rete “con l’obiettivo di rivitalizzare culturalmente il centro storico di Catania”. In particolare lo scopo è cambiare il volto di quello scorcio di città che come un vortice gira attorno a Piazza Teatro Massimo. Nato da poco meno di un mese il comitato ha deciso di intervenire dopo la manifestazione di pugilato ospitata proprio davanti alla maestosa facciata del tempio della musica dedicato al cigno catanese. “Nessun pregiudizio – sottolineano i membri del comitato – per la nobiltà di uno sport come il pugilato o per i balli di zumba, ma crediamo che tali attività abbiano poco a che fare con il senso artistico e culturale che invochiamo per la riqualificazione del centro storico ed in particolare per piazza teatro Massimo Bellini che dovrebbe essere il salotto culturale di Catania. Ci auguriamo che in futuro manifestazioni di pugilato possano trovare una collocazione più idonea, e gradiremmo che questa nostra segnalazione venga colta come volontà di collaborazione al miglioramento della nostra città e non quale critica fine a se stessa”.
Il Comitato è pronto ad avviare un percorso comune con l’amministrazione comunale per diventare attore e protagonista delle azioni di rilancio, tanto che domani ci sarà una prima riunione operativa. I fondatori di Cap 95131 conoscono le urgenze “finanziarie” ed “economiche” incombenti della Giunta comunale, ma quello che si chiede è dialogo e soprattutto ascolto.
Dalla base possono provenire proposte “utili” a cambiare il volto di questa città, strappandola dal baratro del degrado. Il Brass Jazz Club rappresenta un po’ la pietra miliare di quella tipologia di club che hanno reso famosa la movida catanese. La mente creativa e artistica è Renato Lombardo, curriculum trentennale nel settore eventi e musica, soprattutto in seno alla storica associazione jazz etnea The Brass Group con esperienze internazionali tra Parigi e Dubai. Lombado parlando a titolo personale lancia diverse idee da proporre alla giunta guidata da Enzo Bianco.
Immagina Catania “una nuova Barcellona piena di colori accesi in contrasto con il nero della lava”. E nelle sue idee pensa a percorsi tematici per vie o per strade. “Oggi c’è uno scollegamento – dichiara – tra i vari settori. Servirebbe una cabina di regia per risceneggiare il centro storico catanese e stabilire delle regole precise”.
E non è un caso che il Brass Jazz Club la Cartiera per l’estate cambia location e migra alla scogliera al Ghenea Beach Club di Acitrezza per gli eventi all’aperto. Avrebbe potuto sfruttare la storica via Casa del Mutilato per tutta l’estate trasformando la via in una galleria musicale jazz, come si è fatto lo scorso anno con il Brass Jazz Street, October Jazz Festival e come si spera di ripetere anche quest’anno almeno nel mese d’ottobre , ed invece per i mesi caldi trasloca da Catania. Una scelta che dovrebbe far riflettere.
Renato Lombardo chiede regole ferree soprattutto per la rivalutazione dei pub. “Shot a pochi euro si” ma non nel cuore pulsante della cultura catanese. Perchè questo tipo di offerta attira adolescenti e ragazzi che con pochi soldi vogliono trascorrere una serata con gli amici. Piazza Teatro Massimo è diventata il centro di aggregazione dei giovanissimi, con tutti gli effetti che la cronaca nera ci racconta ogni giorno. “Si potrebbero creare nuove zone per la movida – rilancia Lombardo – anche attraverso incentivi”.
“Sembra un’utopia, ma – aggiunge – cultura e turismo viaggiano su linee parallele. E serve un’opera di sensibilizzazione sul cittadino. Quello che il nostro comitato vuole realizzare facendo rete: sfamare questa voglia di cultura, che c’è ed è presente.”
E per un attimo, allora, pensiamo da turisti e mettiamoci nei panni dei visitatori che arrivano a Catania e per una sera decidono di fare una passeggiata nelle zone del Teatro Vincenzo Bellini. Forse, cominceremo a vedere Catania sotto una nuova prospettiva. “Il catanese – afferma Lombardo – diventi turista della propria città”.