PALERMO – Rischiano di chiudersi prima ancora di aprirsi. Le primarie del centrodestra per la scelta del candidato presidente della Regione sono già in bilico. Dopo l’entusiasmo iniziale, infatti, ecco che i partiti che formano la coalizione iniziano a incontrare i primi ostacoli.
E tra i problemi, non sono secondari nemmeno quelli economici. Alcune delle forze del centrodestra hanno fatto un conto sommario e si sono accorti che, non potendo contare quasi mai su sedi, sezioni e circoli, dovrebbero affrontare un esborso di decine di migliaia di euro per l’organizzazione logistica, compresi gli affitti di sedi e strutture. Ma c’è, ovviamente, anche molto di più. Problemi più “di contenuto”.
A cominciare dalla possibilità di estendere la partecipazione anche a movimenti e liste civiche. Il timore, sussurra qualche esponente dei partiti di centrodestra, è quello di veder saltare fuori un esponente politico al di fuori delle forze tradizionali, ma in grado di disporre, ad esempio, di grossi patrimoni: una novità che potrebbe sparigliare le carte. Senza contare le altissime probabilità di un “no” di Berlusconi alle primarie stesse. Aprire a questa possibilità in Sicilia rischierebbe di innescare un meccanismo simile nel resto d’Italia, dove la Lega “spinge” per le consultazioni.
Intanto, tra due giorni Nello Musumeci ufficializzerà la sua partecipazione a queste primarie. Ma tra i problemi, anche quelli relativi al perimetro stesso della coalizione. Che ovviamente si traduce ovviamente anche negli uomini. Tra questi, un vero e proprio rebus: l’ex rettore Roberto Lagalla è un candidato del centrodestra? Ospite fisso alle “Leopolde sicule” di Faraone, è stato recentemente nominato nel cda del Cnr. Può, lui, rispecchiare la coalizione?
L’altro nome caldo di questi giorni è quello di Gaetano Armao che sembra piacere a diversi movimenti e partiti della coalizione. Sul suo nome ha espresso un gradimento ad esempio, Alessandro Aricò già candidato sindaco e oggi componente della cabina di regia di “Diventerà Bellissima”, lo stesso aveva fatto il vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars Vincenzo Figuccia, anche se in quest’ultimo caso il nome era saltato fuori in vista delle Regionali. E gradimento aveva espresso lo stesso Gianfranco Micciché che oggi, a Roma, ha incontrato il leader di Cantiere popolare Saverio Romano. Quest’ultimo aveva nei giorni scorsi chiaramente espresso una preferenza per il candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli. Una ipotesi che oggi appare non percorribile, invece, per Forza Italia, dopo il botta e risposta a distanza tra lo stesso Ferrandelli e Micciché.
A complicare lo scenario, come detto, l’incontro di oggi tra il commissario regionale di Forza Italia e l’ex ministro Romano. “Le gravi emergenze delle amministrazioni locali in Sicilia, governate ormai da troppi anni dal centrosinistra di Crocetta, – dichiarano attraverso un comunicato congiunta – si affrontano e risolvono solo con una proposta politica di buon governo. Lo sfacelo è solo pari alla disperazione dei siciliani, vessati dalle tasse comunali e privati di ogni speranza. L’assenza di una visione strategica per affrontare e risolvere il dissesto economico – proseguono – di gran parte dei comuni Siciliani così come la mancata erogazione dei servizi essenziali, degni di una società civile, (rifiuti, acqua, mobilità) ci chiama alla condivisione di programmi e progetti da offrire all’apprezzamento del corpo elettorale”.
E così, ecco che l’alleanza si rafforza, ammesso che si sia mai indebolita: “A tal fine, – proseguono infatti Romano e Micciché – nei prossimi giorni sarà insediata una commissione congiunta chiamata ad elaborare il testo che Forza Italia e Cantiere Popolare, presenteranno insieme alle elezioni, da Palermo al più piccolo dei comuni. In ognuno di questi ultimi, visto il sistema elettorale maggioritario, inviteremo i nostri amici aderenti alle nostre forze politiche a formare una sola lista con candidature condivise. Auspichiamo che il lavoro sin qui fatto non vada disperso anche attraverso il senso di responsabilità dei nostri tradizionali alleati così come dei nuovi possibili compagni di viaggio. Solo una candidatura largamente condivisa e responsabile – concludono – può battere i populisti anche a Palermo”. Adesso, però, è caccia a questo candidato in grado nuovamente di unire il centrodestra.
La precisazione di Romano
‘Leggo tanti nomi quali candidati a sindaco di Palermo per Cantiere popolare e FI: se ne avessimo voluto indicare uno lo avremmo fatto nel comunicato’. Cosi Saverio Romano su twitter, con riferimento ai vari nomi fatti dagli organi di stampa come possibili candidati di Cantiere popolare e Forza Italia a sindaco di Palermo