Centrosinistra, Palazzotto (Pd): "Fava migliore candidato" - Live Sicilia

Centrosinistra, Palazzotto (Pd): “Fava migliore candidato”

Il deputato fa il punto sullo stato dell’arte della coalizione.
VERSO LE REGIONALI
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PALERMO – Regionali: la ricetta di Erasmo Palazzotto. Il deputato palermitano, fresco di ingresso nel Pd, parla della propria scelta e guarda alle prossime sfide del centrosinistra. E se è vero che, come si sarebbe detto un tempo, si è esaurita la spinta propulsiva della sinistra radicale c’è ancora tutto un mondo da coinvolgere. Secondo Palazzotto questo compito spetta ai dem. E in merito alle elezioni regionali il deputato si augura che si arrivi alle primarie e che il perimetro della coalizione resti immutato. Il migliore candidato per l’assalto a Palazzo d’Orleans? Palazzotto non ha cambiato idea: “Claudio Fava”. 

Palazzotto, parliamo dei motivi che l’hanno portata nel Pd? La sinistra radicale è cambiata o è cambiato lei?

E’ cambiato il mondo che ci circonda con le sfide che abbiamo davanti: la minaccia del nazionalismo che si affaccia in Europa, la guerra alle nostre porte e una destra con questo profilo che avanza anche in Italia.  Credo che non ci siano più le condizioni storiche per fare testimonianza e a maggior ragione visti i rapporti di forza che si sono determinati: la sinistra politica in Italia sta scomparendo per la sua vocazione identitaria. Penso invece che nel Paese ci sia tanta voglia di sinistra che vada indirizzata e organizzata dentro un grande partito progressista come è il Pd in cui convivono diverse correnti culturali.

Lei darà il suo contributo attraverso “Prossima”. No?

Prossima è uno strumento importante che mi ha avvicinato al Partito Democratico ed è la comunità politica con cui farò questo percorso ma dentro il Pd. 

In Sicilia nel centrosinistra c’è grande fermento. La scorsa settimana si è riunito il tavolo della coalizione. Secondo lei a che soluzione si arriverà per decidere il metodo per scegliere i candidati?

Penso e spero che si arrivi alle primarie, a uno strumento di partecipazione. La coalizione progressista ha l’esigenza di chiamare a raccolta le energie migliori della nostra terra. La destra è divisa e ha perso la sfida del governo: noi abbiamo il dovere di costruire un’opzione che dia

ai cittadini la possibilità di partecipare a un processo politico oggi che è quello per la scelta del candidato e della coalizione che sfiderà il centrodestra. 

La nota dolente potrebbe riguardare un possibile allargamento del campo. Lei che perimetro si sente di tracciare?

Penso che come abbiamo visto nell’esperienza di governo del Paese e negli appuntamenti elettorali più importanti, il campo progressista è composto da Pd e Movimento Cinquestelle più esperienze civiche di sinistra che formano questa area politica che ha uniformità su un piano culturale e valoriale e che può quindi mettere in campo un’idea di governo legata alla tutela ambientale e alla difesa delle fasce più deboli della popolazione. Non penso che in questo momento sia possibile immaginare di allargare la coalizione a chi in queste ore sta ancora governando con Musumeci contribuendo alla distruzione di questa terra. 

Secondo lei qual è il migliore candidato in grado di rappresentare le istanze del campo progressista?

L’ho già detto in passato e lo riconfermo. Credo che in questo contesto Claudio Fava sia il candidato che ha maggiore possibilità di battere il centrodestra. E’ stato leader dell’opposizione politica in questi cinque anni a Musumeci e ha una storia e un percorso politico lineare che lo rendono il candidato più forte tra quelli sul campo. E’ anche un punto di equilibrio tra Pd e M5S, venendo da una storia politica con radici profonde nella sinistra e legata al civismo, a partire dall’esperienza della Rete. Fava ha condotto battaglie importanti che lo portano a essere una figura che ha tutte le carte in regola non solo per vincere oggi ma per governare e cambiare questa terra. Questo è il vero tema, non possiamo permetterci di mancare questo appuntamento sia sul piano elettorale si su quello del governo. Sicuramente Fava è la garanzia che una vittoria alle elezioni comporterebbe un cambiamento radicale di questa terra. 

Come prenderanno i compagni del Pd questo suo endorsement per Fava?

Il Pd sta affrontando la discussione e non c’è ancora un candidato. Spero che il Pd proponga a Fava di fare il candidato di tutta la coalizione progressista. Perché cercare un’altra figura quando in campo c’è già un candidato con le carte in regola? Fava non rappresenta qualcosa di diverso da Pd e M5S perché è stato il punto di riferimento dell’opposizione all’Ars.  

Che idea si è fatta invece del percorso portato avanti per le amministrative di Palermo? 

A Palermo siamo arrivati a trovare la migliore candidatura possibile ma scontiamo un deficit di partecipazione sulle modalità con le quali questa scelta si è costruita. Per questo in campagna elettorale dobbiamo fare uno sforzo in più per coinvolgere quei pezzi di città che serviranno non solo per vincere le elezioni di Palermo ma anche per affrontare la sfida del governo che in continuità con la giunta uscente dovrà affrontare tutte quei problemi che non siamo ancora riusciti a risolvere. 

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