PALERMO – Il Comune di Palermo cerca rifugi alternativi al canile municipale per ospitare gli animali randagi. E lo fa attraverso un bando di gara da 161 mila euro, pubblicato sull’albo pretorio, che scadrà lunedì a mezzogiorno e che dovrebbe consentire (già a partire da martedì) di stilare una graduatoria delle strutture adatte al mantenimento e alla custodia di una parte dei cani di via Tiro a Segno. La spesa è finanziata interamente con fondi comunali. Scopo del bando, come ha spiegato nei giorni scorsi l’assessore all’Ambiente Giuseppe Barbera, è “svuotare il canile in modo da consentire entro un mese l’avvio dei lavori di ristrutturazione. Saranno circa un centinaio i cani trasferiti altrove, mentre gli altri 150 saranno portati nell’ex Mattatoio, dove saranno allestite le gabbie dismesse dal canile”. L’affidamento delle bestie potrebbe avere fino a un anno di durata, proprio per dare all’Amministrazione il tempo di completare l’intervento. La gara è aperta alle aziende di tutta Italia.
Nel capitolato prestazionale ovviamente si obbliga le società affidatarie del servizio “al rispetto di tutte le norme nazionali e regionali vigenti in materia”, in conformità inoltre “alle normative edilizie, urbanistiche e sanitarie vigenti”. Le società affidatarie avranno tutte le funzioni di un vero e proprio canile e risponderanno del proprio operato all’Asp. Resta in vigore la convenzione con le associazioni animaliste, che mantengono il diritto di visitare le nuove strutture in giorni e orari stabiliti. Anche i cittadini potranno farlo in vista di eventuali adozioni. E il Comune si riserva la possibilità di inviare periodicamente i propri ispettori per verificare che tutto sia in regola. Il contratto prevede infatti che “per eventuali inadempienze circa il mantenimento e la custodia dei cani verrà applicata una penale del 10% sull’importo giornaliero da corrispondere da parte del Comune, mediante trattenuta sulle competenze mensili”. Nei casi più gravi si arriverà alla revoca del servizio.
Certo i tempi di presentazione delle offerte da parte delle aziende sembrano stretti “ma dobbiamo correre perché a fine mese dobbiamo consegnare i lavori. Martedì apriremo le buste e cominceremo a stilare la graduatoria – dice Barbera – Con la ristrutturazione non puntiamo ad aumentare i posti ma a migliorare le tecniche di sterilizzazione. Non ci interessa farne un mero ricovero, ma avere una struttura sanitaria efficace e veloce per combattere il randagismo. I posti per i cani passeranno da 250 a 100, ma partiremo alla grande con le sterilizzazioni”. Per il consigliere comunale di Ora Palermo, Fabrizio Ferrara, tra i primi a sollecitare il Comune sull’emergenza, non basta investire sulle tecniche sanitarie: “ben venga la ristrutturazione, ma il problema del randagismo non si risolve diminuendo i posti. Le sterilizzazioni si possono fare se c’è lo spazio per la degenza postoperatoria, altrimenti il sistema andrà a peggiorare. Nel 2013 siamo a quota zero. Serve una struttura più grande per i cani in convalescenza”.
“Un nuovo canile è già previsto nel piano delle opere pubbliche – risponde Barbera –. Si devono ancora trovare i finanziamenti, ma speriamo di avviare le pratiche entro quest’anno. La struttura alternativa sarà realizzata a Bellolampo. Non spaventi il nome: già la precedente Amministrazione aveva individuato un’area congrua sia per la salute degli animali sia dal punto di vista urbanistico. Non a caso è già inserita nell’attuale piano regolatore. È iniziata una nuova fase – conclude – per gli animali di questa città: vogliamo che Palermo, almeno da questo punto di vista, sia una città come tutte le altre”.