Cgia, vola l'export dalla Sicilia: Palermo prima provincia italiana

Cgia, vola l’export dalla Sicilia: Palermo prima provincia italiana

Grande crescita registrata anche per Enna

VENEZIA – Prendendo in esame i primi 50 gruppi di prodotti esportati, che rappresentano il 90%, nei primi 9 mesi del 2025 gli incrementi di vendita nei mercati di tutto il mondo hanno interessato in particolare la nostra produzione di navi e imbarcazioni (+51,6%), i medicinali e i preparati farmaceutici (+37,6%), i metalli preziosi (+32,4%) e gli aeromobili (+25,5%). Male, invece, la gioielleria (-14,7%), i prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (-13,6%) e le auto (-10%). Lo dice l’ufficio studi della Cgia di Mestre.

I risultati delle province

Nei primi tre trimestri di quest’anno, a livello provinciale spiccano gli incrementi di vendita nei mercati internazionali delle merci prodotte a Palermo +160,6 per cento, che è la prima provincia italiana per export nel mondo (in affanno, invece, Caltanissetta -24,2 per cento). Enna è quinta con un +64,2%, Trapani è tredicesima con +15,8 %, Catania è ventesima con +10,3%, poi Agrigento +0,5%. Male vanno Ragusa -3,1 %, Messina -3,3%, Siracusa -19,8 % mentre Caltanissetta è terzultima nella classifica delle 107 province italiane. La provincia nissena però è undicesima in Italia, dopo Messina +63%, per l’export negli Stati Uniti con un +58,6%. Palermo è diciannovesima con +16,8%, Agrigento +6%, Ragusa +2,4%, Trapani +0,6%, Catania è 80esima con -13,4%, e ultima in Italia è Siracusa con -88,5%.

Sicindustria: “I dati confermano la vitalità del sistema produttivo siciliano”

“I dati positivi sull’export siciliano confermano la vitalità e la capacità di reazione del sistema produttivo dell’Isola, che nonostante un contesto internazionale complesso riesce a conquistare nuovi spazi sui mercati esteri”. Lo dice Luigi Rizzolo, presidente di Sicindustria, alla luce dello studio della Cgia di Mestre che analizza i volumi di export nei primi nove mesi del 2025, dove spiccano gli incrementi di vendita nei mercati internazionali di diverse città siciliane.

“L’exploit di Palermo e la forte crescita di Enna, in particolare verso gli Stati Uniti, dimostrano che quando imprese, filiere e territori investono in qualità, innovazione e internazionalizzazione, i risultati arrivano – continua il leader di Sicindustria – L’agroalimentare si conferma un asset strategico dell’economia regionale, ma è necessario rafforzare infrastrutture, logistica e politiche di sostegno all’export per colmare i divari tra le province e sostenere anche quelle aree che oggi registrano performance negative. Come Sicindustria – conclude Rizzolo – continueremo a lavorare al fianco delle imprese affinché questa crescita diventi strutturale e diffusa in tutta la Sicilia”.

Lagalla: “

“I dati diffusi dall’Ufficio studi della Cgia ci restituiscono un’immagine di Palermo che guarda con fiducia al futuro e che oggi può rivendicare con orgoglio un primato nazionale: nei primi nove mesi del 2025 la città è quella che ha registrato il maggiore incremento dell’export in tutta Italia, con un balzo del +160,6%. Un risultato straordinario, che porta le esportazioni palermitane da 301 a oltre 784 milioni di euro e che proietta Palermo tra le realtà più dinamiche del Paese sul fronte del commercio internazionale”. Lo dice il sindaco Roberto Lagalla.

“Questo dato – aggiunge – non è frutto del caso né di un rimbalzo occasionale. È il risultato del lavoro, della visione e della capacità di adattamento del tessuto produttivo palermitano, che ha saputo intercettare la domanda dei mercati esteri puntando su qualità, innovazione e valore aggiunto, pur in un contesto complesso segnato da tensioni geopolitiche, rallentamenti del commercio globale e dall’impatto dei dazi internazionali. Il fatto che Palermo riesca a crescere in modo così significativo anche in uno scenario globale difficile, dimostra che esiste una base economica solida. È un segnale importante non solo per la città, ma per l’intera Sicilia e per il Mezzogiorno”.

“Come amministrazione comunale, confermiamo – conclude – il nostro impegno massimo e costante a sostegno delle imprese, delle filiere produttive e dell’attrattività del territorio. Continueremo a lavorare per creare condizioni favorevoli allo sviluppo, semplificare i percorsi, attrarre investimenti”.

Cna: “A Enna l’export sale grazie all’agroalimentare”

La provincia di Enna ha visto aumentare nel 2025 le vendite nell’ambito dell’agroalimentare del 582,4%. Un dato che non sorprende la Cna che da anni ha investito con Kore Siciliae per promuovere i prodotti di eccellenza del territorio.

“Si tratta di un importante conferma del lavoro che sta facendo tutto il comparto, che sta investendo nella qualità delle produzioni e sta dimostrando una crescente maturità nella conquista di mercati esteri”, dice Stefano Rizzo, segretario provinciale di Cna e amministratore delegato di Kore Siciliae, un consorzio che raduna 55 imprese di eccellenza nel territorio che spaziano dal piacentinu ennese, il formaggio di pecora con pepe nero e zafferano, alle pesche di Leonforte passando per i grani antichi e l’olio di oliva.

Il consorzio mette in rete anche strutture turistiche e di accoglienza che utilizzano i prodotti di Kore Sicilia.

“Il segno più nei mercati americani registrato della nostra provincia e in Sicilia dimostra che abbiamo prodotti più forti dei dazi – continua Rizzo -. È fondamentale continuare a lavorare sull’autenticità e sulla qualità, in un settore che è sempre più trainante per l’intera economia. Basta pensare a come la valorizzazione e il racconto dei cibi sta trainando il settore del turismo enogastronomici”.

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