Chi è La Russa, paternese di Paternò

Senato, intesa su La Russa: da Paternò a Palazzo Madama

La sua vita politica e professionale ha avuto come epicentro Milano.

CATANIA. Ignazio Benito Maria La Russa, classe 1947. Paternese di Paternò, in provincia di Catania. Sebbene la sua vita politica e professionale (per chi non lo sapesse è avvocato) abbia avuto come epicentro Milano. Una storia a destra, senza rinnegare nulla. Ma scherzando, talvolta, sui tanti cimeli al sapore di nostalgia che riempiono la casa meneghina. Simpatico, televisivo e per molti aspetti pop. Il quotidiano Repubblica lo ha definito un “campione di eccessi”.

L’intesa c’è. Tant’è che potrebbe essere il primo presidente di Palazzo Madama a provenire dalla fiamma tricolore. Il padre Antonino La Russa, scomparso nel 2004, è stato dirigente del Pnf e senatore del Movimento Sociale Italiano. Tale padre, tale figlio. Entrambi con un piede in Sicilia e uno in Lombardia. L’esordio in politica di La Russa jr è nel Fronte della Gioventù. La militanza giovanile è a Milano, una piazza difficile per la destra, soprattutto negli anni Settanta.

A testimonianza di quegli anni c’è un “cameo” di La Russa all’interno di Sbatti il mostro in prima pagina, regia di Marco Bellocchio e Gian Maria Volonté nelle vesti di un giornalista dal profilo assai cinico. Nelle panni dell’avvocato, invece, La Russa ha seguito le vicende processuali legate alla morte del giovane militante del Fdg Sergio Ramelli, ucciso a sprangate sulla testa da extraparlamentari di sinistra.

Ignazio La Russa è stato tra gli interpreti della svolta di Fiuggi, che trasformò l’Msi in Alleanza Nazionale; fondatore del Pdl e poi leader, assieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto, dello strappo che portò alla nascita di Fratelli d’Italia, nel 2012. Nel 2008, è stato ministro della Difesa nel Berlusconi IV.

Nella legislatura che si è appena conclusa, è stato vicepresidente del Senato. Di recente, è stato delegato dalla Meloni a seguire le trattative siciliane che hanno portato il centrodestra alla candidatura di Renato Schifani. Nei prossimi giorni, potrebbe accadere che anche un altro paternese sia chiamato a presiedere un parlamento, Gaetano Galvagno, probabile prossimo presidente dell’Ars. A quel punto, una delle città più grosse ai piedi dell’Etna, godrebbe di un blasone politico mai registrato finora.


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