Chi è senza candidato scagli la prima pietra

Chi è senza candidato scagli la prima pietra

Una campagna elettorale che non decolla e che non parla di programmi. Men che meno di una visione di città.

CATANIA. La situazione appare abbondantemente sfuggita di mano. All’interno delle classiche coalizioni, in queste settimane si è  registrato tutto ed il suo esatto contrario: ritiri di candidatura, tentennamenti, sino a quelle che tra gli stessi alleati vengono definite “fughe in avanti”.
Grande è la confusione sotto il cielo di Catania.
Ma quello che, forse, fa più specie è che al voto di fine maggio, manchino due mesi scarsi. Una considerazione che diventa quasi paradigma dell’indignazione per una campagna elettorale che non decolla e che non parla di programmi.
Men che meno di una visione di città. 
Come si coniuga la ridda di candidature con un panorama di idee e slanci verso un ipotetico sviluppo che segnano chiaramente il passo, a favore di una prova di muscoli dove sul piatto viene gettata solo la ricerca del consenso? Come si può sottovalutare la pazienza della gente (leggasi elettori) messa così a dura prova?

Eppure, sullo sfondo di un tale stordimento, all’apice di veti e litigi, sembra emergere una incapacità complessiva nel non riuscire a mettere in agenda le necessità più urgenti.
Nel frattempo, quaggiù, tra i comuni mortali si agonizza. Forse è il contrappasso delle cose sulla retorica. Sembra quasi che non si riesca a innescare quella marcia in più in una città che viene lasciata annegare tra le metafore e resa ostaggio “del partito preso”.

Servirebbe uno scatto d’orgoglio. Una piena presa di coscienza in un momento storico che rischia di travolgere ogni cosa. Accade tutto al cospetto di una politica che si contorce su se stessa, come un gomitolo impazzito. Senza più riuscire a trovarne il filo.
Sul versante del puzzle delle candidature a sindaco, quella in corso sarà quasi certamente la settimana decisiva. Ma non conta più essere soltanto ai blocchi di partenza o decantare il solenne amore per la propria terra.
C’è bisogno di schierare una politica attenta ed una amministrazione che sappia alzare la voce con tutti per non essere accondiscendente e permeabile alle tentazioni delle scorciatoie (da sempre, nemiche dello sviluppo).
Un compito che tocca alla politica ed all’attuale classe dirigente.
Chi ne sarà all’altezza?

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