PALERMO – Chi è stato il siciliano dell’anno nel 2015 che va a terminare? Come ogni anno lo chiediamo ai nostri lettori. E come ogni anno potrete votare commentando quest’articolo, fino alle 14 del 30 dicembre. Il 31 scoprirete chi è il vincitore. Come di consueto, vi proponiamo una rosa di dieci nomi tra cui scegliere il vincitore. Ecco le dieci nomination, in ordine alfabetico.
Lucia Borsellino. È uscita di scena, abbandonando al suo destino Rosario Crocetta, che aveva sostenuto sin dalla campagna elettorale. Non risparmiando critiche alla politica. È tornata a fare il burocrate, a Roma.
Totò Cuffaro. È tornato in libertà una volta scontata la pena per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. Oggetto di accoglienze al limite del messianico, ha assicurato di non voler fare politica, ma poi si è messo a rilasciare abbondanti interviste pontificando sulla politica degli altri. E c’è già chi lo tira per la giacchetta.
Fabrizio Ferrandelli. Ha smontato un dogma di fede, quello che vede le terga del deputato regionale saldare con la poltrona su cui poggiano. E si è dimesso dall’Ars contro Crocetta e contro il suo Pd. Ora cerca di costruire qualcosa che vada oltre il beau geste.
Corrado Lorefice. A sorpresa, Papa Francesco lo ha promosso da parroco di Modica a nientemeno che arcivescovo di Palermo. E lui ha subito conquistato i fedeli con alcune uscite in linea con l’immagine della chiesa pauperistica di Bergoglio.
Sergio Mattarella. Il primo Capo dello Stato siciliano è arrivato al Quirinale alla fine di gennaio, scelto dalla maggioranza di Matteo Renzi. Da allora ha imposto il suo stile sobrio e schivo alla carica.
Gianfranco Miccichè. Ripescato da Silvio Berlusconi per il complicato rilancio di Forza Italia in Sicilia, l’uomo del fu 61 a 0 si è subito dato da fare. Il primo discusso colpo: portare nel partito Francantonio Genovese e i suoi. Con Miccichè non ci si annoia mai.
Patrizia Monterosso. Resiste, resiste, resiste. Ed è ancora la donna più potente di Sicilia. Sempre ascoltatissima daRosario Crocetta, accanto al quale la si è vista anche nelle riunioni politiche in cui si parlava di rimpasto.
Giuseppe Pignatone. Il magistrato siciliano a capo della procura di Roma con le sue inchieste ha messo a soqquadro i poteri criminali della Città eterna. Tra “Mafia capitale” e annessi e connessi, la toga siciliana dell’anno è lui.
Davide Sciortino. La sua zazzera e il suo stile hanno conquistato i telespettatori di X Factor, il talent più cool della televisione. Dove il giovane palermitano che da qualche tempo vive a Londra si è piazzato terzo.
Roberta Vinci. La campionessa pugliese è siciliana d’adozione: da anni si allena a Palermo. A Mondello, per la precisione. E da Mondello ha sfiorato l’impresa della vittoria all’Us Open, dopo aver eliminato l’imbattibile (quasi) Serena Williams.