"Chi sbaglia paga, anche i vigili | Città più sicura con più telecamere" - Live Sicilia

“Chi sbaglia paga, anche i vigili | Città più sicura con più telecamere”

Il nuovo comandante della polizia municipale Gabriele Marchese

Sfida al caos dei posteggiatori e all'alta velocità. Intervista con il nuovo capo della Municipale.

PALERMO – “Nasco vigile urbano. Anzi, sono il primo vigile a diventare comandante”. Gabriele Marchese lo dice con orgoglio. Per lui, che ha ricoperto importanti incarichi nella burocrazia comunale, è un ritorno alle origini. Ma pure una gatta da pelare. Il caos di Palermo è una sfida, che Marchese ritiene, però di potere affrontare: “Sono stato vigile urbano fino al 1990. Ritrovo tanti amici. Purtroppo alcuni non ci sono più. Tutti mi hanno insegnato cosa è il corpo di polizia, come va gestito e quali sono le funzioni un una città moderna.

Appunto, come va gestito?
“Il vigile deve tornare ad essere punto di riferimento del cittadino per accompagnarlo verso il rispetto delle regole, verso una crescita che la città sta facendo da un po’ di tempo e che per il 2018 la vedrà impegnata come Capitale italiana della cultura. Da soli i vigili non possono cambiare una città”.

Anche perché non mi pare che siete in tantissimi.
“La pianta organica prevede 2.200 vigili, gli assunti sono 1390, di cui 300 part-time. L’età media è alta, tra 54 e 59 anni. Allora occorre fare diventare vigili urbani i 650 mila palermitani. Il vigile oggi è visto per lo più come un nemico. Ecco, io dico che deve restare tale per chi prevarica gli altri, chi viola le regole deve pagare, ma può diventare un amico per tutti gli altri. Come? Rendendosi conto che il vigile altro non fa che garantire a chi sta nelle regole di godere dei propri diritti.

Facile a dirsi. Magari ci si riuscirà fra chissà quanti anni, nel frattempo che si fa? Ci vorrebbero forze fresche.
“Ci sono delle norme che consentono assunzioni sotto diverse forme. Si possono percorrere strade per assunzioni più o meno temporanee. Nel frattempo va potenziato l’uso della tecnologia che consentirà ad alcuni vigili di tornare al lavoro istituzionale. Le faccio un esempio…”.

Prego.
“Prima era previsto un vigile ad ogni varco della Ztl. Ora grazie alle telecamere i vigili possono fare altro. La mia idea di comandante e dirigente dell’Ufficio innovazione digitale (incarico che Marchese ha mantenuto, ndr) è di utilizzare le potenzialità dell’anello telematico con la banda larga del Comune a costo zero per attivare la videosorveglianza. Lo abbiamo già fatto, ma forse non tutti lo sanno, fra i Quattro Canti e piazza Giulio Cesare dove ci sono le telecamere, oltre al wi fi gratuito. In cantiere c’è la convocazione di una riunione per estendere la video sorveglianza”.

Sa già che qualcuno parlerà in negativo di “Grande fratello”.
“Non è un ‘Grande fratello’, ma il progetto per una città sicura. Io lo chiamo “mio fratello” che magari impedisce che mi scippino. Ritengo che si debba accogliere con favore la presenza degli autovelox per sanzionare chi supera i limiti di velocità o delle telecamere nelle corsie preferenziali”.

Cioè, sta dicendo che i palermitani smetteranno di sentirsi degli scemi quando qualcuno gli passa accanto infischiandosene della fila?
“Sì, ci stiamo lavorando”.

E i soldi chi ce li mette?
“Ci sono delle misure specifiche da parte dell’Unione europea, da qui al 2020 arriveranno una serie di fondi e il sindaco si è già attivato.

Mi faccia fare l’avvocato del diavolo: finora abbiamo parlato di futuro, ma è il presente che preoccupa. La città ha enormi sacche di inciviltà. Spazzatura gettata ovunque, doppie e triple file, abusivismo imperante, marciapiedi dove si deve zizzagare per evitare di pestare escrementi, intere zone ostaggio dei parcheggiatori. I suoi mille e trecento vigili urbani basteranno per migliorare le cose?
“Ho scritto una lettera a tutti i vigili il giorno del mio insediamento per motivarli. Ho girato tutti i nuclei e le racconto pure un aneddoto. Davanti ad uno di questi nuclei c’era il marciapiede pieno di cacca di cani. Ho chiamato il dirigente e l’ho sollecitato affinché sanzioni gli incivili e sa come?”.

Dica
“Gli ho detto che altrimenti lo farò giocare a mosca cieca su quello stesso marciapiede. Il mio modello di vigile è un agente che fa il suo lavoro a 360 gradi non limitandosi al suo compito specifico. Le dico sin d’ora che sarò irremovibile e drastico quando sentirò che qualche vigile se ne lava le mani dicendo ‘non è compito mio’”

Quindi non cadrà più nel vuoto – non me ne voglia, ma accade – la segnalazione di un cittadino che vi indica la presenza di posteggiatore-estorsore?

“Assolutamente no. È chiaro che si farà supportare da altri colleghi, ma non dovrà più dire che non se ne occupa. Tutti dicono che servono più vigili in strada, io dico che ci vuole maggiore attenzione e professionalità”.

Vuol dire che anche chi indossa una divisa difetta in professionalità?
“Non bisogna mai generalizzare, però le dico che qualche giorno fa ho notato un capannello di vigili all’incrocio fra via Ruggero Settimo e via Mariano Stabile. Mi sono spostato all’altro angolo, a piazza Verdi, e ho visto quattro vigilesse davanti a un negozio di profumi. Sono stati avviati dei procedimenti disciplinari. Non possiamo e non dobbiamo dare questa immagine di noi, ma solo quella della stragrande maggioranza dei vigili che ogni giorno fa un lavoro straordinario per la città. Senza nulla togliere a chi mi ha preceduto il mio modello di vigile è diverso: più attento e meno rilassato. Il comandante serve a poco se il sistema non lavora all’unisono, dal primo all’ultimo. Io farò la mia parte”.

Ci sono intere strade assediate dagli ambulanti. Come si fa a multare un commerciante che ha messo una pianta in strada senza autorizzazione quando si fa poi finta di non vedere gli abusivi che lo circondano. La giustizia dov’è?
“Già nel 1982, ad esempio, si parlava degli abusivi di corso Olivuzza. È chiaro che è una zona ambita dagli abusivi. Ed è altrettanto chiaro che solo con un’azione integrata di tutte le forze dell’ordine si può trovare una soluzione. Le forze di polizia non possono debellare il fenomeno, fanno e faranno la loro parte, ma deve funzionare il ‘sistema Stato'”.

Ci sono pure gli abusivi per necessità. Vendere frutta e verdura per strada è il rimedio più facile in una terra mortificata dalla disoccupazione.
“Infatti includo anche questo tema quando parlo di intervento integrato”.

E se qualcuno vi dirà di chiudere un occhio perché deve campare la famiglia?*
“Il vigile ha due occhi, chiuderne uno non è legittimo, non è previsto dalle norme. Ci sono regole, precetti e sanzioni. I cittadini compresi gli ambulanti rispettino le regole, tutti devono farlo”.

E se gli abusivi diventassero ambulanti regolari?
“Perché no, si cercherà di fare anche questo. Magari c’è gente che ha diritto a regolare la propria posizione, ma nessuno potrà più fare il furbo. È un cambiamento che non si realizza in un giorno, ci vuole tempo, ma si deve pur cominciare”.

A proposito di Ztl, in questi giorni ci sono state polemiche sulle tante multe elevate.
“Se si commette una irregolarità si deve pagare. Punto. Se sarà segnalato un errore l’amministrazione valuterà la possibilità di revocare le sanzioni in autotutela. Si andrà chiaramente incontro al cittadino se le istanze saranno meritevoli di attenzione. Stiamo facendo delle verifiche”.


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