Per scongiurare l’eventuale visita dei ladri nel proprio appartamento, aveva fatto apporre delle grate di ferro alle finestre. Tutto ciò non è servito: la donna non poteva certo immaginare che chi l’avrebbe derubata sarebbe stato Antonino Li Volsi: lo stesso fabbro che l’aveva fatta sentire più sicura. La proprietaria aveva dovuto lasciare il suo appartamento di via Bari dopo essere stata ricoverata in ospedale, al termine della gravidanza. Ma al suo ritorno, nonostante le grate di ferro, intatte, l’amara sorpresa: qualcuno le aveva svaligiato la casa.
Li Volsi, pregiudicato di 36 anni e operaio specializzato in opere in ferro battuto, avrebbe portato via beni per un valore complessivo di 250 mila euro, senza però lasciare segni di scasso nell’appartamento. Un lavoro pulito che aveva portato la polizia a cercare i colpevoli tra i conoscenti della famiglia. A incastrarlo sono state le impronte lasciate da Li Volsi nell’appartamento e alcuni oggetti rinvenuti nell’abitazione del fabbro, appartenenti alla vittima del furto. Ma non solo. Il metodo adoperato per il furto all’appartamento di via Bari, Li Volsi lo avrebbe già sperimentato per un altro colpo in via Norvegia.
Secondo le ipotesi degli agenti della sezione investigativa del commissariato “Oreto-Stazione”, l’uomo, durante i lavori, sarebbe riuscito a impossessarsi delle chiavi dell’appartamento e duplicarle, aspettando la prima occasione utile per fare incursione. Il Gip Piergiorgio Morosini, su richiesta del magistrato Gianluca De Leo ha emesso nei confronti di Li Volsi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, in seguito alla quale il fabbro è stato condotto alla casa circondariale dell’Ucciardone.