CATANIA – Esattamente un mese fa, la sera del 7 novembre, Chiara Adorno, matricola diciottenne del corso di laurea di Scienze biologiche, è stata travolta e uccisa mentre attraversava sulle strisce. Si trovava nella circonvallazione di Catania. Un mese dopo, l’indagine, coordinata dal pm Fabio Salvatore Platania e dal procuratore aggiunto Fabio Scavone, è ancora aperta.
Gli indagati
Sul registro degli indagati, con l’ipotesi iniziale di omicidio stradale, sono i conducenti dei due mezzi che avrebbero travolto la ragazza. Due giovani, entrambi ventiseienni. Guidavano una Fiat Punto e una Honda Sh. Adesso trapela la notizia che la Procura potrebbe a breve conferire un incarico per una consulenza, nominando un tecnico per esaminare i mezzi che sono tuttora, ovviamente, sotto sequestro.
L’accertamento
L’accertamento si svolgerà nell’ambito dell’inchiesta. La famiglia di Chiara, intanto, allo scopo di vigilare affinché l’indagine faccia pienamente luce sulla tragedia, ha nominato un legale. I familiari sono assistiti dal professore Giovanni Grasso e dall’avvocato Sandro Del Popolo.
L’autopsia
Intanto sul corpo di Chiara, una ragazza solare, studentessa originaria di Solarino, in provincia di Siracusa, è stata eseguita l’autopsia. Atto irripetibile, quello sì, che consentì la restituzione del corpo della giovane ragazza ai familiari. E si attende il deposito della relazione. Le prime risultanze a ogni modo hanno confermato i contorni della tragedia.
A eseguirla sono stati i medici legali Cristoforo Pomara e Marco Torrisi. All’esame ha partecipato anche un consulente nominato dalla famiglia di Chiara, il medico legale Maria Tea Teodoro.