Nove sindaci delle Alte Madonie protestano per il mancato funzionamento del reparto di Riabilitazione del presidio ospedaliero Madonna Santissima dell´Alto di Petralia Sottana.
“Se presto non arriveranno risposte concrete – si legge nella nota congiunta, diramata dall’ufficio stampa del Comune di Gangi – siamo pronti ad azioni forti che prevedono il coinvolgimento di tutta la popolazione”. Ad invocare la chiarezza per il reparto del nosocomio, inaugurato a giugno e mai entrato in funzione, sono i primi cittadini di Gangi (Giuseppe Ferrarello), Geraci Siculo (Bartolo Vienna), Petralia Soprana (Antonino Miranti), Alimena (Pino Scrivano), Blufi (Calogero Brucato), Castellana Sicula (Giuseppe Intrivici), Petralia Sottana (Santo Inguaggiato), Bompietro (Luciano Di Gangi) e Polizzi Generosa (Patrizio David). Si tratta di una dura presa di posizione, soprattutto da parte di quattro dei nove sindaci, che denunciano le “gravi carenze di personale e gli impegni presi e non mantenuti dal direttore generale Salvatore Cirignotta”.
“Non è bastato bocciare il piano sanitario – si legge ancora nel comunicato – ancora oggi attendiamo che il direttore generale dell´Asp 6 rispetti gli impegni presi. Sino ad oggi sono state disattese tutte le promesse fatte, abbiamo assistito solo a proclami sulla stampa. Dell’annunciato rilancio del nosocomio, con l´apertura del reparto di Riabilitazione, che Cirignotta aveva definito una risposta concreta alle esigenze del territorio, è stata realizzata una scatola vuota senza attrezzature e personale”.
I sindaci, poi, si dicono “pronti ad azioni più forti se non viene riaperto in tempi brevi il reparto di Ortopedia che continua a creare gravi disagi a utenti e pazienti del comprensorio che sono costretti al trasferimento a Cefalù o Termini Imprese”. Secondo Patrizio David il manager Cirignotta non avrebbe rispettato gli impegni presi e si chiede quando il reparto entrerà in funzione.
“Non basta che ci siano i letti e le suppellettili necessarie”, dice Giuseppe Ferrarello, sindaco di Gangi. “L’ospedale di Petralia sembra un malato terminale destinato ad una lenta agonia che sta privando i madoniti di un sacrosanto diritto: quello di essere curati. Sono trascorsi due mesi e ancora manca il personale, la struttura è pronta e dotata anche di una palestra per la riabilitazione ma non ci sono pazienti né personale. Siamo un comprensorio montano, non abbiamo i numeri di un territorio cittadino, razionalizzare le spese è giusto ma occorre anche garantire il buon funzionamento dei reparti ai nostri cittadini”.
L’ufficio stampa dell’Asp 6, contattato nel primo pomeriggio di oggi, fa sapere che il direttore generale, Salvatore Cirignotta, si riserva di replicare nei prossimi giorni.