Papa Francesco ha nominato il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, presidente della Pontificia accademia di Teologia. Ovvero, il dicastero della Curia romana che coadiuva il Sommo Pontefice in ciò che concerne l’incontro tra la Chiesa e i mondi culturali. L’obiettivo dell’istituzione figlia delle riforme promosse dal concilio Vaticano II – si legge – “è quello di riaprire un dialogo sincero, affinché i rappresentanti della scienza, della letteratura e dell’arte si sentano riconosciuti dalla Chiesa come cercatori autentici del vero, del buono e del bello”.
Calabrese, nato il 14 giugno del 1959, è considerato un pastore dal forte profilo comunicativo. Presbitero dal 1984, nel 2009 è stato chiamato da papa Ratzinger a reggere la diocesi di Noto, diocesi che lascerà evidentemente per stabilirsi a Roma. Da giorni si rincorrevano le voci circa l’imminente nomina vaticana. L’annuncio alla comunità diocesana è avvenuto, invece, stamani nella cattedrale della città barocca.
Si legge nella pagina ufficiale della Diocesi: “In questi anni di servizio pastorale, monsignor Staglianò ha tenacemente promosso un progetto comunicativo teologico, pastorale e culturale che prende il nome di Pop-Theology, per dare più decisivi impulsi all’annuncio del Vangelo, sulla scia della Chiesa in uscita auspicata da Papa Francesco, offrendosi come via efficace per meglio dinamizzare la fede del popolo di Dio”.
La Chiesa di Noto si conferma, dunque, una cantera prolifica e in sintonia con gli orientamenti di Bergoglio. Da lì infatti provengono gli attuali vescovi di Palermo (Corrado Lorefice), Piazza Armerina (Rosario Gisana) e Mazara del Vallo (Angelo Giurdanella).