Cimò, esami dei Ris all'autolavaggio |Sigilli ad una parte dell'edificio - Live Sicilia

Cimò, esami dei Ris all’autolavaggio |Sigilli ad una parte dell’edificio

un frame del sistema di videosorveglianza

Gli esperti del Reparto Investigativo Scientifico di Messina in particolare hanno ispezionato con delle sondine le canne fumarie della villa di San Gregorio ma non hanno trovato nulla di rilevante. Questo pomeriggio, invece, nell'autolavaggio di Aci Sant'Antonio i carabinieri hanno disposto il sequestro di alcune zone dell'edificio.

Sopralluogo anche nella villa
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SAN GREGORIO – Un nuovo sopralluogo dei Ris nella villa di Salvatore Di Grazia, il 76enne, imputato per omicidio della moglie, Mariella Cimò, 72 anni, scomparsa nell’agosto del 2011. Gli esperti del Reparto Investigativo Scientifico di Messina in particolare hanno ispezionato con delle sondine le canne fumarie dell’abitazione: i militari hanno prima trapanato la struttura per creare un foro dove far passare le microtelecamere. Gli accertamenti sono stati disposti dalla Corte d’assise di Catania dopo le dichiarazioni del nipote Massimo Cicero nel corso dell’ultima udienza. Gli esami, terminati intorno alle 15, non hanno portato elementi di prova significativi. Ad assistere ai test gli avvocati dell’imputato e delle parti civili e il sostituto procuratore Angelo Busacca. Sarà importante comunque verificare la relazione finale che sarà depositata in conclusione di tutte le attivià investigativo-scientifiche.

La giornata di lavoro dei Ris di Messina però non è terminata con il sopralluogo alla villa: infatti i militari nel pomeriggio sono andati all’autolavaggio self service per autovetture di Aci Sant’Antonio, di proprietà della vittima e nel quale lavorava l’imputato. Sempre secondo le dichiarazioni dei nipoti della Cimò: ci sarebbe un’intercapedine nei muri dell’ufficio che potrebbe essere un nascondiglio perfetto per il cadavere. In particolare si riferiscono ad un terrapieno che serviva per proteggere un’antica quercia che cade all’interno dell’edificio. Trattandosi di una pianta secolare i progettisti hanno deciso di creare un terrapieno per proteggerla. Il tronco sporge da una veranda coperta al piano rialzato dell’autolavaggio: qui i Ris hanno scavato nella terra cercando di arrivare fino alle radici, ma ad un certo punto si sono fermati. Al piano terra è presente una stanza dove è stata realizzata una parete dietro la quale si trova l’intercapedine che contiene le radici della quercia, inoltre per ulteriore protezione della pianta è stata anche costruita una sorta di muro in cartongesso.

I Carabinieri hanno così al momento disposto il sequestro della stanza, in quanto vogliono perforare la parete per controllare cosa nasconde dietro. Inoltre i sigilli sono stati posti anche all’ammezzato dove si trova il tronco d’albero, in quanto si continuerà a scavare. Essendo degli accertamenti che richiedono interventi di natura strutturale si richiederà relativa autorizzazione a procedere al presidente della Corte D’Assise davanti a cui si celebra il processo nei confronti di Salvatore Di Grazia.

La causa scatenante del delitto si nasconderebbe proprio secondo il Pm Angelo Busacca nell’autolavaggio di Aci Sant’Antonio. Sarebbe stata proprio l’intenzione della donna a vendere l’attività, luogo secondo gli investigatori utilizzato da Di Grazia per “incontri legati a relazioni extraconiugali”,  a provocare la lite culminata prima nell’omicidio e poi  – secondo la tesi dell’accusa – nella soppressione del corpo.


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