Cinghiali e paura: ancora un attacco | Allevatore salvo per miracolo - Live Sicilia

Cinghiali e paura: ancora un attacco | Allevatore salvo per miracolo

Dopo la tragedia di Cefalù, un altro episodio che vede al centro i cinghiali. Ma stavolta è finita bene.

L'ennesimo attacco
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NICOSIA (ENNA)- Ancora un attacco di cinghiali in Sicilia, dopo che sabato scorso a Cefalù un uomo era stato ucciso e sua moglie ferita. Questa volta, la vittima è un allevatore di 31 anni a Nicosia (Enna), Alessandro Scardino che se l’è cavata con qualche ferita. L’uomo stava andando a controllare il bestiame in contrada Graffagna, zona limitrofa alla riserva naturale orientata di monte Campanito Sambughetti. Lungo il cammino stato aggredito da un grosso suino selvatico che lo ha caricato. Scardino è riuscito a difendersi a calci, mentre accorrevano suo fratello e altre persone, richiamate dalle grida. Così è riuscito a salvarsi. E’ stato ricoverato in ospedale: la Tac ha escluso lesioni interne. Le sue condizioni non sembrano preoccupare i sanitari.

Per controllare la “inarrestabile diffusione dei cinghiali” è necessario che “al ddl di riforma della legge 394 sui Parchi, da qualche anno in Parlamento e che affronta questi temi, venga data priorità assoluta al fine di poter applicare da subito gli strumenti necessari. Tra questi, senza ipocrisia, anche il fucile”. Lo affermano le associazioni venatorie ArciCaccia, Federcaccia ed Enalcaccia. In merito alla morte dell’uomo aggredito dai cinghiali la settimana scorsa nei pressi di Cefalù, “il fatto che un Paese debba trovarsi di fronte a un ‘sacrificio’ di questa portata per rendersi conto di non essere stato capace di gestire correttamente il rapporto tra specie viventi, uomini compresi, dimostra il fallimento della politica e delle istituzioni pubbliche”, dichiarano le associazioni in una nota. Accanto all’accelerazione sul ddl, le sigle chiedono la convocazione, da parte dei ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura e dei presidenti delle commissioni parlamentari competenti, “di tutti coloro che hanno responsabilità, e tra essi i cacciatori, per affrontare una situazione che coinvolge l’incolumità dei cittadini nonché la tutela degli agricoltori. I cacciatori sono pronti a fare gestione. I ministeri competenti – concludono – battano un colpo”.


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