PALERMO – “La scelta dei deputati del M5s di abbandonare l’aula al momento dell’intervento del presidente della Repubblica di Malta, oltre ad essere incomprensibile dal punto di politico è inqualificabile dal punto di vista istituzionale”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars.
“Oggi in Parlamento i 5stelle hanno scritto una brutta pagina sul piano dell’esempio e dell’educazione che i parlamentari devono potere esprimere con il loro comportamento – afferma il capogruppo dell’Udc Eleonora Lo Curto -. Se questo era un dissenso rispetto alla politica maltese in ordine ai respingimenti che in questo momento sta interessando l’Aquarius non se ne comprendono la natura e la ragione, atteso che il governo nazionale di cui fanno parte Di Maio e Salvini, certamente questa politica condivide e ha cominciato a esercitarla”.
“Cerimonia solenne all’Assemblea regionale siciliana, in programma un’allocuzione del presidente della Repubblica di Malta davanti ai parlamentari siciliani. Tutti presenti, tranne i 5Stelle che, con questa assenza, hanno voluto esprimere il loro disappunto perché Malta si rifiuta di aprire i propri porti alle navi delle ONG. Legittimo. Purché alla prossima apparizione del ministro dell’Interno Salvini alla Camera o al Senato, i parlamentari 5Stelle facciano la stessa cosa: si alzino e se ne vadano lasciando a Salvini lo spettacolo di qualche centinaio di scranni vuoti”. Lo afferma il deputato dei Centopassi Claudio Fava sul suo blog. “Malta ha le sue responsabilità, ma è anche uno scoglio in mezzo al mare e l’idea che si possa far carico di ospitare tutti i migranti che recuperiamo nel Mediterraneo è un’idea ridicola”, aggiunge. “Salvini che chiude i porti alle navi delle Ong viola invece, senza rimedio, il diritto internazionale e la Costituzione italiana che si fondano, entrambe, sulla solidarietà quale dovere inderogabile”, prosegue. “Capisco che per il movimento 5 Stelle è complicato presentare il conto a Salvini che è un ministro del loro governo – conclude -. Ma almeno non se la prendano con Malta: troppo facile, troppo comodo, troppo furbo”.
“Il dissenso in politica è sacrosanto, ancor più quando si tratta di difendere le giuste ragioni dell’Italia. Tuttavia, dovrebbe manifestarsi sempre all’insegna del galateo istituzionale. Oggi all’Ars abbiamo avuto due esempi molto diversi tra loro: mentre il governatore Nello Musumeci e il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, intervenendo in aula hanno ribadito con chiarezza ma altrettanto garbo che l’Italia non dovrà continuare a farsi carico da sola dell’emergenza migranti che investe il Mediterraneo, i deputati del M5S uscendo da Sala d’Ercole quando ha preso parola la presidente della Repubblica di Malta hanno, invece, scelto il modo peggiore per manifestare le proprie ragioni. Per fortuna tutti gli altri deputati, compreso il collega della Lega, con grande senso di responsabilità sono rimasti ai propri posti in aula, attendendosi alla prassi e al rispetto istituzionale richiesti in circostanze del genere”. Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, commentando l’abbandono dell’aula dei deputati del Movimento Cinque Stelle per protesta contro l’operato del governo maltese in occasione della vicenda Aquarius.
“Micciché ha accolto con grande senso delle Istituzioni il Presidente della Repubblica di Malta, prendendo le distanze dal gesto compiuto dal M5S, che in blocco, ieri ha abbandonato l’aula quando a preso la parola il Capo di Stato maltese. Bene ha fatto Miccichè a criticare l’uscita dall’Aula. Palermo è la capitale della cultura; Palermo è arabo-normanna e la Sicilia terra di accoglienza”. Così Giuseppe Milazzo, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana. “La nostra Regione è pregna di multiculturalismo – ancora Milazzo – e ha tanto da insegnare altrove, a partire dai tanti nostri connazionali che nel mondo sono stati accolti e che hanno fatto la Storia. Ritengo che la Sicilia non può dare questo messaggio. Va bene l’ordine e la legalità ma l’accoglienza deve essere alla base di un’apertura verso nuovi rapporti internazionali. L’occasione è di quelle a cui non si può mancare. Pensiamo a cosa sarebbe successo se tutti fossimo usciti dall’Aula. Che figura avrebbe fatto la Sicilia e l’Italia a livello internazionale? Per questo affermiamo con grande forza che la Sicilia deve essere terra di accoglienza e di ospitalità”.