CATANIA – Prostitute che battono il marciapiede appena cala il buio e residenti che sono costretti a subire angherie e danni di ogni tipo. Succede in via Di Prima e via Luigi Sturzo. A pochi passi dalla centralissima Corso Sicilia si vive una situazione da terra di frontiera dove chi prova a lamentarsi si ritrova con i citofoni distrutti e gli specchietti retrovisori delle auto danneggiati. Un zona di Catania, a pochi passi da San Berillo, che deve vivere a stretto contatto con un mercato del sesso da consumare tra le auto, negli angoli bui delle strade e persino all’interno degli androni dei palazzi circostanti.
Come presidente della municipalità del “Centro” ho raccolto le lamentele degli abitanti e dei commercianti del rione che ancora non vogliono rassegnarsi a vivere in queste condizioni. Decine di persone che sottolineano come per loro il piano di riqualificazione del territorio non ci sia mai stato. Ecco perché rivolgo un invito preciso all’amministrazione comunale per varare un piano di sicurezza radicale che diventi operativo il prima possibile. Ormai il periodo dei sopralluoghi e delle conferenze dei servizi è finito: è tempo di fatti concreti.
Perché l’intera zona di Corso Sicilia necessita di un progetto di riqualificazione radicale e non di vivere ancora in una situazione di estremo abbandono dove si è sempre a rischio minacce, scippi e rapine. In particolare Via Sturzo e via Di Prima sono luoghi “off limits” per i residenti che dai loro balconi ogni sera sono costretti ad ammirare uno spettacolo fatto di urla e schiamazzi dovuto alle prostitute che litigano e si contendono un pezzo di marciapiede oppure un cliente. Donne che, appena cala il buio, iniziano la loro “giornata lavorativa”. Per cominciare a fermare questo problema si potrebbe partire il sanzionare tutti quei clienti che si fermano in via Di Prima e in via Sturzo per contrattare con le lucciole.
Ragazze in costante aumento perché la domanda è molto forte. Non si può voltare lo sguardo dall’altra parte perché il problema è serio e va affrontato in modo risolutivo con un piano di sicurezza a breve ,medio e lungo periodo. Una proposta appoggiata anche dal consigliere Giovanni Amato e dal resto della circoscrizione perché il Corso Sicilia merita di essere più vivibile e sicuro. Un decoro che passa anche dal fornire aiuto ai tanti senza tetto che vivono dall’altra parte della strada. Poveri disperati che dormono sotto i portici e che presto saranno costretti a fare i conti con il freddo invernale. Uomini e donne che hanno bisogno di ricevere accoglienza e un luogo riparato dalle intemperie.