A Corleone c’è aria nuova. Spira un vento di riscatto, una brezza che intende spazzare via quel che resta della mafia. Già, perché c’è chi crede che il più sia stato fatto. “Siamo ad un punto di non ritorno – afferma soddisfatto il sindaco Antonino Iannazzo -. Il processo di cambiamento che coinvolge soprattutto i giovani non è più arrestabile”.
Il numero di persone che credono nella possibilità di voltare pagina sono tante e domani lo saranno ancora di più. Sarà un gesto forte e altamente simbolico. Il presidente della cooperativa Lavoro e Non solo Calogero Parisi, il responsabile Arci per la Toscana Maurizio Pascucci e sessanta giovani provenienti da diverse parti d’Italia saranno a Corleone per ricevere la cittadinanza onoraria. E non sarà la casa comunale ad ospitare la cerimonia ma l’appartamento confiscato ad un mafioso.
I protagonisti di questa favola sono tutti quelli che partecipano ai campi di lavoro sui terreni appartenuti ai boss del Corleonese, oggi simbolo di legalità.
“Vogliamo che tutti quelli che hanno contribuito alla rinascita di Corleone – prosegue il primo cittadino – siano ringraziati pubblicamente. Con questa iniziativa vogliamo fare sentire questi ragazzi, soprattutto toscani, parte della nostra comunità che sta cambiando anche grazie al loro aiuto”.
di Dario La Rosa