Oltre duemila imprenditori agricoli di tutta la Sicilia hanno partecipato stamani ad un sit-in organizzato dalla Coldiretti davanti alla sede della Presidenza della Regione. La mobilitazione continuera’ domani, sempre a Palermo, con un presidio al porto, dove, cosi’ come sta avvenendo al valico del Brennero, dalle 9, gli agricoltori controlleranno le merci che arrivano nell’Isola.
“Le importazioni di latte, quelle del grano, del vino, dell’olio e dell’ortofrutta per l’agricoltura siciliana rappresentano un ostacolo allo sviluppo ma soprattutto non offrono chiarezza e trasparenza al consumatore laddove non viene indicata la provenienza – sottolineano i vertici regionali della Coldiretti, il presidente, Alfredo Mule’, e il direttore, Giuseppe Campione. Le produzioni italiane e siciliane, si trovano a dover concorrere con quelle di qualita’ inferiore e di provenienza incerta, che sugli scaffali di vendita non sono piu’ distinguibili dai prodotti nazionali. E’ il caso del latte – proseguono Mule’ e Campione -. Come nel resto d’Italia, anche in Sicilia viene importato piu’ di quanto si produce sotto forma di latte in polvere, latte a lunga conservazione, cagliate, caseina che vengono usati per fare latte Uht, formaggi e latticini vari venduti senza nessuna indicazione dell’origine della materia prima”.
“L’obiettivo – concludono – e’ realizzare un grande sistema agroalimentare che premi i produttori e offra ai consumatori prodotti di qualita’ con origine certa, a chilometri zero e a prezzi competitivi”. Al termine del sit – in i componenti del Consiglio regionale della Coldiretti hanno incontrato l’assessore all’agricoltura, Michele Cimino.