PALERMO – Tra gli episodi finiti nell’inchiesta sulle mazzette alla camera mortuaria del Policlinico c’è anche la pratica relativa alla salma di Francesco Bacchi, il giovane ucciso davanti ad una discoteca a Balestrate nel gennaio del 2024.
Il caso di Bacchi morto in discoteca
Sin dal mattino del 18 gennaio 2024 i poliziotti della squadra mobile di Palermo hanno registrato le conversazioni tra Claudio Di Fatta, titolare dell’impresa funebre, e i dipendenti del Policlinico Salvatore Lo Bianco e Marcello Gargano.
Di Fatta si assicurava con Gargano che gli operatori della camera mortuaria si sarebbero occupati della vestizione della salma: “Eh… ci pensate voi per vestirlo, va bene?”.
La conferma dell’avvenuta dazione emergerebbe della conversazione fra Lo Bianco e il collega Antonio Di Donna, presente in camera mortuaria nonostante fosse fuori servizio.
Le intercettazioni
Lo Bianco, dopo aver preso la propria quota di soldi, consegnava una parte a Di Donna. Faceva riferimento alle cifre: “Di Fatta… cento euro e l’altro… chi era? Marchese quello che è uscito questa giornata? Se… u Covid… Marchese cinquanta”.
I soldi sarebbero serviti per velocizzare la restituzione della salma di Francesco Bacchi su cui fu eseguita l’autopsia. Morì in ospedale all’indomani dell’aggressione in ospedale. Il responsabile è stato condannato in primo grado.

