PALERMO – Le speranze non si sono spente, anzi. Le condizioni di Noemi migliorano e la ragazza reagisce agli stimoli esterni. I medici della Seconda Rianimazione dell’ospedale Civico sono cauti, ma la giovane che ha contratto la meningite la scorsa settimana ed è ricoverata da giovedì, è presente. Ovvero, una volta allentata la sedazione a cui viene sottoposta, vengono rilevati segnali che fanno ben sperare.
Noemi F., 22enne originaria di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, era arrivata in condizioni gravissime al pronto soccorso del Civico. Aveva spiegato ai medici di avere avuto la febbre alta, poi era stata rilevata una forte rigidità all’altezza della nuca. Sono stati eseguiti tutti gli esami del caso, compresa la puntura lombare e le analisi colturali, effettuati al Policlinico ed inviati all’Asp. I sanitari hanno accertato che si tratta di meningite meningococcica di tipo B, quindi diversa da quella che a giugno ha ucciso Gloria Allotta, la ragazza di 23 anni di Belmonte Mezzagno.
Il timore che i due casi fossero collegati è stato immediato e il sospetto di una mini epidemia aveva fatto scattare nuovamente la psicosi in città, con la corsa in farmacia per l’acquisto degli antibiotici, che in realtà soltanto i contatti stretti della giovane dovevano assumere. Una profilassi che l’Asp ha consigliato ai familiari e ai colleghi della 22enne, che nelle ore precedenti al ricovero aveva lavorato in due locali della città, uno alla Cala, l’altro in viale Lazio.
“Possiamo escludere la correlazione tra i due episodi – spiega Nicola Casuccio, direttore del reparto Epidemiologia dell’Asp – ed è molto importante sapere che si tratta di casi isolati. Il batterio contratto dalla paziente attualmente ricoverata è di tipo B e non C come inizialmente sospettato. Nonostante i sintomi e la diagnosi siano gli stessi, il primo colpisce solitamente i bambini sotto i diciotto mesi e coloro che hanno un calo delle difese immunitarie”.
Il vaccino resta quindi alla base di ogni attività di prevenzione. E anche in merito a questo tipo di meningite, dal 2013 il sistema sanitario nazionale, ne mette uno a disposizione dei cittadini, gratuitamente. “Vaccinare i bambini è fondamentale – spiega Casuccio -. Molte teorie che si rivelano puntualmente false rischiano di creare confusione, di far scegliere in modo errato i genitori. Ma non dimentichiamo che i vaccini ci hanno permesso di debellare, da quarant’anni a questa parte, malattie potenzialmente mortali. Purtroppo casi come questo ci ricordano che molte patologie mettono ancora a rischio la nostra vita, ma è grave rilevare che la soglia della popolazione attualmente vaccinata si è abbassata al 92 per cento in Sicilia, contro lo standard del 95 per cento che per secoli ci ha garantito la copertura più sicura”.