PALERMO – Il colpo aveva fatto finire nelle loro tasche 149 mila euro. Il commando armato era entrato in azione il 17 febbraio scorso, facendo irruzione nei locali di Banca Intesa, in corso Savona ad Asti. Con la complicità di alcuni conoscenti locali, una banda di palermitani aveva prima effettuato diversi sopralluoghi, poi era riuscita a fuggire con il maxi bottino. Sette gli arresti eseguiti dalla squadra mobile di asti e di Palermo: in manette sono finiti Carmelo Di Marzo, 24 anni; Fabrizio Marchese, 26 anni; Giuseppe Ingrassia, 24 anni; Pietro Caracappa, 37 anni, sottoposti all’obbligo di dimora, invece, Rosalia Adamo, 25 anni; Deborah Carpico, 29enne di Asti e Pietro Adamo, 30 anni. Tutti gli altri sono palermitani e pregiudicati.
Le indagini sono durate sette mesi, in seguito alle quali è stato possibile ricostruire l’esatta dinamica della rapina, soprattutto grazie ai sistemi di videosorveglianza della zona e l’auto utilizzata dai malviventi per raggiungere l’istituto bancario. In base a quanto ricostruito dagli investigatori, i giovani pregiudicati palermitani hanno agito su “commissione”, potendo contare sulla copertura di due coniugi che abitano ad Asti e dei loro parenti. Questi ultimi avrebbero infatti ospitato i palermitani. Nel corso del colpo in banca in commando aveva anche bloccato le porte e sequestrato all’interno clienti e personale ed era fuggito con la cassetta di videoregistrazione della banca.
Quattro dei sette componenti della banda, Ingrassia, Caracappa, Pietro Adamo e Carpico erano già stati arrestati ad Asti il 18 aprile scorso per un’altra rapina all’ufficio postale, mentre Di Marzo e Marchese sono stati arrestati dal loro rientro dalle vacanze. Il primo aveva trascorso alcune settimane in un resort di Taormina, l’altro si era concesso un viaggio in barca. Proprio Marchese, alla vista della polizia, ha tentato la fuga tra i vicoli di Ballarò, ma dopo un breve inseguimento è stato bloccato.
