Comunali, Catania indecisa |Tutto sul filo del rasoio - Live Sicilia

Comunali, Catania indecisa |Tutto sul filo del rasoio

Le impressioni degli elettori rilasciate a LiveSiciliaCatania a poche ore dalla chiusura dei seggi, tra incertezza e voto di continuità.

 

CATANIA – É tutto sul filo del rasoio. Una battaglia che si risolverà soltanto con l’ultimo voto utile. Prima di allora è battaglia di umori. Catania, si sa, è una città che preferisce chiudersi nel riserbo più fitto. A domanda non si risponde. O ci si trincera in un detto e non detto tutto da interpretare. LiveSiciliaCatania è scesa per strada per carpire gli umori della città. Non c’è nulla di scientifico. Solo impressioni. Lo stesso utili, però, a inquadrare una situazione di assoluta incertezza sugli esiti di questa tornata elettorale. A prevalere, anche in questa fase, nonostante le rilevazioni sull’affluenza del primo giorno che sembrano scongiurare un forte dato in favore dell’astensione, è la sfiducia verso il corpo politico e il consesso istituzionale: “Decidono sempre tra di loro -dice uno degli intervistati- in non ci credo al diritto del voto e delle elezioni. Chi c’è c’è, è la stessa cosa. Ha visto la città come è ridotta”.

C’è ovviamente chi ha votato e ci tiene pure a fare sapere quale sia la propria scelta. Vale questo per gli elettori di Enzo Bianco: “Sono di sinistra. Voto Bianco, punto”. Stessa cosa per le liste: “Sono di sinistra, voto il Megafono, anche se non è il partito della sinistra che vorrei”. Lo stesso vale per chi ha deciso di votare per Matteo Iannitti, il candidato di Catania Bene Comune, o per l’economista Maurizio Caserta, che sembra pescare tra gli ambienti più colti della città.

Le remore maggiori si avvertono tra gli elettori di Raffaele Stancanelli, che, o tacciono o preferiscono trincerarsi dietro formule identitarie: “Voto a destra, voto la continuità”, senza mai citarlo. Ci sono anche dei casi sfuggono ad ogni statistica, come chi dice che Stancanelli ha lavorato bene, ma preferisce lo stesso non andare alle urne. Sarà il caldo o forse, solo, una catanesissima pigrizia.


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