CATANIA. Oggi è il giorno di Enzo Bianco. La platea è tutta sua. Da Librino, guarda caso proprio da laddove partì la corsa a governatore di Rosario Crocetta, il senatore democratico annuncerà la discesa (o salita, fate voi) in campo per la sua città. Per la “sua” Catania. Il puzzle per le amministrative di primavera comincia, ora, a prendere ufficialmente forma e consistenza. Ed alle falde dell’Etna finirà col viversi una tornata elettorale spietata: di quelle logoranti dove la caccia al singolo voto finirà col far pendere seriamente il piatto della bilancia da un lato piuttosto che dall’altro. Stancanelli contro Bianco. I due non si amano affatto. Anzi. Ma in gara non ci sono solo loro. Nella mischia ci sarebbe da considerare come il Pd intenderà dirimere i contorni di una competizione elettorale che, in teoria, vede pronto ai blocchi di partenza pure Giuseppe Berretta. Anche se in realtà è già tutto scritto: Bianco ha rinunciato ad un posto certo e blindato a doppia mandata per Palazzo Madama. Bersani glielo aveva già messo da parte. “Ma il mio cuore dice Catania”: sembra di sentire le recenti parole di Stancanelli (ARTICOLO). Sono state, invece, quelle temporalmente ancora più vicine di Enzo Bianco. Ed allora, niente primarie a sinistra per il sindaco. Alla fine, vincerà il compromesso. L’Udc verrà in soccorso dopo la tornata delle Politiche in attesa della collocazione di Maurizio Caserta (INTERVISTA) e del primo passo del Movimento 5 Stelle.
Di prematuro non c’è niente: la corsa alla poltrona di primo cittadino del capoluogo etneo è già scattata.
Ma, intanto, oggi a piazza Elefante, nel cuore del quartiere di Librino, saranno presenti anche gli oltre venti comitati (ARTICOLO) nati a sostegno della candidatura di Enzo Bianco: l’ultimo spuntato fuori è quello dei docenti universitari. Consegneranno al senatore le migliaia di firme raccolte a supporto della sua candidatura e dopodichè ogni riserva verrà sciolta. “Ci vuole una larga convergenza sia dei partiti che della gente: e con le Primarie tante persone verrebbero tagliate fuori. La scheda del sindaco, poi, sovverte le regole di tutte le altre competizioni amministrative degli anni passati e questa volta a pesare è la persona: e Bianco è la persona giusta, Catania lo premierà”, ci dice una fonte autorevole vicina al senatore.
E poi c’è la sfida. Quella di dimostrare che Catania ha bisogno di lui. Ha bisogno di Enzo Bianco. “Ho lasciato la città con i conti a posto”, ha ripetuto nelle ultime settimane ai suoi. E poi, sempre in confidenza: “Chiedono come ho speso i soldi. Li ho spesi per le strade, gli asili, gli edifici pubblici. Lasciando Catania con i conti a posto”. Una dichiarazione d’intenti che già lascia presagire quale sarà il campo di battaglia sul quale ci si ritroverà per la resa dei conti finale. Il giorno dei giorni di Enzo Bianco comincia da qui.