PALERMO – Paura nel pomeriggio in pieno centro a Palermo. Un uomo armato di una pistola è stato segnalato alle forze dell’ordine: si trovava all’interno della cattedrale, dove si stava celebrando un matrimonio.
Gli agenti e i carabinieri in borghese arrivati sul posto in pochi minuti, l’hanno circondato e bloccato. E’ stato portato in questura, si tratta di un palermitano di 33 anni con problemi psichici. Non si sa ancora cosa sia avvenuto prima del fermo, ma la gente impaurita è uscita in strada ed ha lanciato l’allarme. La pistola sarebbe una “scacciacani”, che l’uomo ha impugnato cominciando ad urlare-
Panico tra gli invitati al matrimonio: i presenti si sono spaventati e sono fuggiti. Il fermato è uscito dalla cattedrale stretto da tre uomini, gridando a squarciagola: a bloccarlo, inizialmente, è stato il padre della sposa, poi un altro familiare è riuscito a disarmarlo. Decine i testimoni, sia all’interno della chiesa che per strada, tra cui anche i parenti degli sposi: “Abbiamo visto un uomo che aveva la mano dentro un borsello a tracolla. Si è improvvisamente avvicinato all’altare, percorrendo in pochi secondi la navata laterale della cattedrale. A quel punto ha estratto la pistola e l’ha puntata contro la cugina della sposa”.
A raccontare gli attimi terribili vissuti durante la celebrazione del matrimonio, anche un’altra parente della coppia: “Urla, bambini che piangevano, qualcuno ha cercato di andare via – aggiunge – Il padre della sposa ha aggirato una colonna della cattedrale ed è riuscito a bloccare l’uomo. Noi questa persona non la conosciamo. Poi sono arrivati gli agenti di polizia e i carabinieri in borghese e l’hanno portato via. Siamo tutti molto scossi. Ha cercato di rovinare la funzione. Sono stati attimi terribili, ancora non sappiamo perché è successo tutto ciò”.
A bloccare l’uomo con la pistola, che ha seminato il panico nella cattedrale di Palermo, è stato il padre della sposa, Pietro De Simone, dipendente dell’Amat, azienda di trasporto pubblico di Palermo. “Non ci ho pensato due volte e mi sono lanciato su di lui. Non sapevo se si trattava di un’arma giocattolo o di una vera pistola – racconta – Temevo che l’uomo volesse fare del male a mia figlia. E’ riuscito comunque a rovinare il giorno più bello della mia vita”. Alla fine, per fortuna, tutto si è risolto e gli sposi hanno pronunciato il fatidico sì. Dopo il fermo dell’uomo, i familiari della coppia sono rientrati in chiesa, dove il matrimonio è stato regolarmente celebrato.