PALERMO – I concerti si faranno, ma con riserva. O meglio, sulla carta sì, visto che già le prevendite sono iniziate online sia per l’esibizione di Mika sia per quella dei Negramaro, ma in effetti allo Stadio delle Palme non si potrebbe, data l’inagibilità. A Palermo l’unica alternativa sarebbe il Castello a Mare. E, sebbene la vendita dei biglietti che rischia di fare il tutto esaurito galoppi, il colpo di scena potrebbe essere il dirottamento dei due concerti nella Sicilia orientale, nella zona tra Catania e Taormina. A meno che, in un fulmine, non si provveda al recupero della gradinata e della pavimentazione danneggiata nell’impianto “Vito Schifani” di viale del Fante. Cosa, per altro, garantita dagli organizzatori dell’evento musicale che hanno dato la disponibilità ad accollarsi i costi delle opere.
Un colpo di scena che potrebbe costare caro a due concerti dai grandi numeri, i primi in città da sette anni a questa parte. L’ipotesi Stadio delle Palme, infatti, arriva dopo un’esclusione senza appello di Palermo dai grandi eventi. Complice, sicuramente, l’inagibilità degli impianti sportivi, come il Velodromo dalla tribune pericolanti e il Palasport di Fondo Patti, abbandonato e inutilizzabile da quando nel 2008 il maltempo scoperchiò il soffitto. Anche lo Stadio delle Palme non sembra godere di ottima salute. Pista esterna impraticabile, quella interna al limite delle condizioni di utilizzo, prato ridotto a un colabrodo di buche e tribune inagibili. Un prezzo alto per chi pratica sport che, proprio allo Stadio delle Palme, si è ritrovato a fare gare anche senza pubblico.
Sport no, ma concerti sì, dunque. Nonostante un regolamento comunale lo vieti espressamente. L’impianto di atletica leggera, infatti, deve essere utilizzato esclusivamente per gli sport a carattere internazionale, nazionale o locale. E, per altro, è lo stesso regolamento a non ammettere deroghe, precisando che “non sono consentite utilizzazioni diverse da quelle previste”. Di solito, quindi, va usato per eventi sportivi anche se, in modo sporadico, potrebbe essere usato per altro. “Nonostante il regolamento dica questo, per un’interpretazione che è stata data negli anni e che è diventata consuetudine, solo in casi di utilizzo occasionale, lo Stadio delle Palme può essere utilizzato anche per attività non strettamente sportive – spiega Fernanda Ferreri, dirigente all’ufficio Sport ed Impianti Sportivi -. C’è un problema di agibilità, ma da qui a fine giugno si presuppone che si arrivi a rimetterlo in piedi. L’organizzazione, che si è accollata l’intervento seppur minimo, è certa di riuscire a ultimare le opere entro la data. In caso contrario i concerti migreranno a Catania”.
Lo stadio Vito Schifani, intitolato all’agente di polizia morto nella strage di Capaci e ristrutturato negli anni Novanta, ha così il via libera per ospitare Mika il 26 giugno e i Negramaro appena un mese dopo. Gli organizzatori degli eventi, Musica da bere e Agave, si accolleranno i lavori di manutenzione, sottraendo la somma dalla spesa sostenuta per l’affitto, circa 6mila euro in totale per entrambi gli eventi. Le vendite online intanto procedono a gonfie vele. E, nonostante i problemi di agibilità e al verde che comprometterebbero la buona riuscita degli eventi, sono stimate circa 10mila presenze. Più di 2mila occuperanno le tribunette, al momento inagibili. Il resto del pubblico, quasi 7mila, sarà accolto sul prato. Ma, rassicura l’assessore allo Sport Giuseppe Gini, “per quei due giorni si installeranno dei protettori sul prato per mitigare l’impatto della folla”.
Superati i cavilli, l’estate dei grandi eventi dovrebbe essere alle porte. Anche se a rincarare le proteste per l’utilizzo “improprio” dell’impianto ci pensa Filippo Occhipinti, capogruppo dei Comitati Civici al Consiglio comunale. “Esiste un regolamento che vieta l’utilizzo dello Stadio delle Palme a fini non sportivi – spiega -. È stata concessa un’autorizzazione in barba ad un divieto. Anche se si tratta di un evento a carattere eccezionale, non si può concedere uno stadio ad appena 3mila euro per 10mila persone. Prima dei concerti bisognerebbe pensare a recuperare diversi spazi”. Perché le grandi strutture costate miliardi di lire oggi versano tutte in uno stato di totale abbandono.
A mettere sotto la lente d’ingrandimento la situazione dell’impianto sportivo è Giovanni Palmisano, presidente Asd Polisportiva Palme. “Noi realizziamo manifestazioni sportive senza pubblico, perché il pubblico non si può sedere – racconta -. Siamo delusi di fare sport in questa città. Questo impianto ha grossissimi problemi. Non ho nulla contro la musica, anzi, ma questi concerti contribuiranno a distruggere un impianto già carente. È una struttura pressoché impraticabile e la notizia di questi eventi mi lascia davvero meravigliato e amareggiato”.
“L’occasione di due prestigiosi concerti a Palermo – afferma il responsabile cultura e sport del Pd Sicilia, Antonio Ferrante – diventa ancora una volta un’emergenza tra regolamenti “interpretati”,almeno a quanto leggiamo dalle cronache, e strutture fatiscenti che,si scopre, sarebbero ripristinabili con pochi euro. Credo che l’assessore debba intervenire per chiarire la posizione dell’amministrazione comunale in merito all’ennesimo smacco a danno dei cittadini palermitani. Ormai le strutture sportive,dal palasport al velodromo, sono inagibili se non addirittura pericolanti dopo anni di incuria, un danno cui si aggiunge la beffa di dover leggere che le ultime strutture quantomeno praticabili verrebbero concesse in barba ai divieti previsti dai regolamenti e per di più per pochi euro, con l’ulteriore rischio di deludere tanti fan qualora l’evento dovesse essere spostato dall’altra parte della Sicilia”.
“Leggiamo inoltre – continua Ferrante – che la società che gestisce i due concerti previsti per l’estate si sarebbe fatta carico di rendere agibile lo stadio delle Palme, decurtando i costi dal canone che sarebbe pari a seimila euro. Pur volendo sorvolare sull’entità ridicola della cifra, possiamo non chiederci perché, se davvero bastano poche migliaia di euro per sistemare la struttura, non si è intervenuto prima a tutela degli sportivi palermitani e del decoro della città? Quanto accaduto ci conferma l’immagine di un’amministrazione talmente brava nella gestione delle emergenze da rendere tali anche quelle occasioni, come i grandi eventi, che invece dovrebbero rafforzare l’immagine di una città che di cultura e incoming potrebbe e dovrebbe vivere, temi sui quali chiedo un chiarimento all’assessore, che possa fugare ogni dubbio circa la strategia attuale e soprattutto futura dell’attuale amministrazione che prima di proiettarsi verso le prossime elezioni ha il dovere di dare risposte per quanto non ha ancora fatto oggi”.