Sicilia, concorso per agenti forestali tutto da rifare

Concorso per agenti forestali, tutto da rifare: la procedura fu “illegittima”

Schifani: "L'unico modo per ripristinare la legalità"

PALERMO – La Regione Siciliana annullerà il tanto contestato concorso per l’assunzione di 46 agenti forestali. Si tratta della selezione che in queste settimane ha sollevato più di una polemica, e dubbio. Il collegio ispettivo nominato dal governatore, Renato Schifani, ha ultimato il suo lavoro e ha “accertato” l’illegittimità degli atti della procedura.

Le polemiche sul concorso per agenti forestali

Tra le polemiche soprattutto quella nata dal risultato delle prove scritte: in in testa c’era Alessio Salerno, figlio di Giovanni, che è stato, fino ad inizio anno, dirigente generale del dipartimento. Alessio Salerno ha indovinato tutte e 60 le domande. Palazzo d’Orleans si era attivato già ai primi di novembre, dopo la pubblicazione di alcune notizie sui giornali relativamente al concorso.

“Il dirigente avrebbe dovuto astenersi”

Il collegio – formato dal segretario Generale, dall’avvocato Generale e dal suo vice – ha scritto un’ampia relazione al presidente della Regione. Da documento emerge che “il dirigente generale del comando del Corpo forestale dell’epoca, infatti, avrebbe dovuto astenersi dal nominare il presidente della commissione di concorso, trovandosi in conflitto di interessi”. Un principio che ha trovato conferma nella giurisprudenza amministrativa del Tar Sicilia e del Consiglio di giustizia amministrativa. La relazione è stata già trasmessa al dirigente generale del dipartimento regionale della Funzione pubblica per i consequenziali adempimenti di legge e l’adozione dei provvedimenti in autotutela.

Schifani: “L’unico modo per ripristinare la legalità”

“Rincresce per i tanti giovani che con sacrificio hanno partecipato alle prova del concorso – dice Schifani – ma l’annullamento degli atti, come indicato dal collegio ispettivo e in sintonia con la giurisprudenza amministrativa, è a questo punto l’unica soluzione percorribile per ripristinare la legalità violata e consentire una partecipazione, con pari opportunità, a tutti i concorrenti. Sono certo che in poco tempo saranno selezionati i migliori”.

La Vardera: “Felice per la decisione di Schifani

“Appendo della volontà del governatore Schifani di annullare il concorso per 46 agenti della forestale. Sono felice che abbia ascoltato la mia battaglia. Sono stato il primo deputato a denunciare la vicenda e questa non è la mia vittoria, ma quella di tutti i i siciliani onesti che pretendono che alla Regione non ci sia chi si possa reputare più furbi di altri”. Questo il commento del deputato regionale di Sud chiama nord Ismaele La Vardera.

Cracolici: “Macchina regionale irresponsabile”

“Nei giorni scorsi avevo informato il presidente della Regione che la valutazione della commissione Antimafia sul concorso per l’assunzione di 46 agenti forestali, oggi annullato, segnalava diversi profili di illegittimità e che a nostro parere andava fermato. Prendo atto, condividendo l’esito a cui è pervenuto il collegio, di revocare il concorso”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia e deputato del Pd all’Ars. “Adesso occorre rimuovere tutti i vizi che sin dall’inizio gravavano sul concorso, anche individuando i responsabili che non sono soltanto a carico della commissione, ma dell’intera procedura portata avanti dal Formez e dal dipartimento funzione pubblica – aggiunge -. Avevo segnalato per tempo che questo concorso era a forte rischio di illegittimità e non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Resta l’amarezza per chi vi ha partecipato e che ha versato 10 euro per la prova e la figuraccia del primo concorso, dopo tantissimi anni, naufragato per irresponsabilità della macchina regionale”.

Venezia (Pd): “Da Schifani lacrime di coccodrillo”

“Non crediamo possa bastare l’annullamento del concorso regionale per le guardie forestali. Questo è un atto dovuto che arriva peraltro in ritardo. Chiediamo non solo chiarezza su quanto avvenuto, ma soprattutto che il governo regionale si assuma la piena responsabilità politica di questa ennesima vergogna che danneggia ancora una volta l’immagine della Sicilia”. Lo dice il deputato Pd all’Ars, Fabio Venezia. “La si smetta, quindi, con rimpalli di responsabilità e lacrime di coccodrillo. Vengano piuttosto individuate le responsabilità – aggiunge -. Lo si deve ai tantissimi giovani siciliani che hanno partecipato al concorso in maniera limpida e trasparente. Appare ancora una volta evidente l’assoluta inadeguatezza della Regione nella gestione dei concorsi pubblici. Una situazione oramai ingestibile e ingiustificabile a cui il Presidente Schifani non riesce a porre un argine”.

De Luca: “Esposto alla Corte dei conti”

“L’annullamento del concorso per agente forestale è forse il minore dei mali, che comunque restano e sono ingenti: per i tanti giovani che vi hanno partecipato, per l’immagine della Sicilia e anche economici, tant’è che stiamo valutando i presupposti di un esposto alla Corte dei conti per danno erariale. Se l’evoluzione della vicenda porterà anche ad una processo penale, chiediamo sin d’ora alla Regione di costituirsi parte civile”. Lo afferma il capogruppo del M5s all’Ars Antonio De Luca. “Questa vergognosa e triste vicenda – continua De Luca – conferma che la Regione Siciliana e le procedure concorsuali non vanno per nulla d’accordo e questo è grave in una terra affamata di lavoro come la Sicilia. Di questi agenti inoltre abbiamo urgentissimo bisogno e questo stop che allunga le procedure non è un bene né per il buon nome del Corpo Forestale né per la salvaguardia dell’ambiente”.

Catanzaro: “Annullamento doveroso”

“L’annullamento della prova concorsuale per la copertura dei 46 posti di agente forestale non è che l’amara conferma ai sospetti sui quali da subito avevamo chiesto chiarimenti.  Il doveroso  provvedimento di invalidazione della prova lascia tuttavia l’amaro in bocca perché compromette l’immagine della Sicilia e la fiducia de giovani che ripongono nei pochi concorsi regionali banditi l’aspettativa di un futuro lavorativo, e lascia con un pugno di mosche in mano coloro che hanno sostenuto con correttezza la prova e risultavano vincitori”. È il commento dì Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars.


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