Confcommercio: “Il Piano |non danneggi il commercio” - Live Sicilia

Confcommercio: “Il Piano |non danneggi il commercio”

I vertici dell’associazione dei commercianti hanno incontrato i tecnici dell’amministrazione, insieme all’assessore al ramo, Cascone, per discutere della proposta di piano del traffico che, a breve, arriverà in consiglio comunale. “Ci riserviamo – affermano i rappresentanti di Confcommercio - di esternare le nostre osservazioni nelle prossime settimane”.

CATANIA – La nuova mobilità non penalizzi il settore commerciale cittadino. È quanto chiede all’amministrazione comunale relativamente al Piano del traffico urbano, Confcommercio, i cui vertici tra cui Riccardo Galimberti, Giovanni Saguto e Francesco Sorbello, hanno incontrato gli esperti in materia di mobilità del Comune e all’assessore al ramo, Santi Cascone, e ai professori Matteo Ignaccolo e Giuseppe Inturri.

Un confronto, come gli altri avviati dall’amministrazione all’indomani dell’approvazione da parte della Giunta con l’intera cittadinanza, utile per raccogliere i suggerimenti e le perplessità, per migliorare lo strumento indispensabile che ridisegnerà il sistema di mobilità urbana, che, a breve, dovrebbe approdare in consiglio comunale. “Il Piano – spiegano Saguto e Galimberti – è molto articolato, riguarda tutta la città e merita uno studio approfondito, che verifichi nei dettagli la compatibilità di quanto proposto con le esigenze dei cittadini e del commercio di vicinato, fatto da piccoli negozi che non solo non devono essere penalizzati ma che dovranno essere accessibili con maggiore facilità. Il binomio commercio e viabilità è, infatti, inscindibile. Pertanto ci riserviamo di fare avere le nostre osservazioni già nelle prossime settimane”.

Osservazioni bene accette dall’amministrazione, che sta raccogliendo tutti gli imput provenienti dalla città per migliorare lo strumento di programmazione della viabilità, che prevede interventi di breve periodo da rivedere e aggiornare ogni due anni e sul quale si è concentrata maggiormente l’attenzione dei tecnici. Insomma, il piano rappresenterebbe il livello basilare di programmazione in materia di mobilità, da sposarsi con il Piano regolatore della città dove il concetto di mobilità sostenibile deve trovare corrispondenza.

Nella disamina del Piano i tecnici hanno sottolineato anomalie, come il tasso di possesso di automobili pari a 720 auto ogni 1.000 abitanti, un alto tasso di motorizzazione soprattutto in provincia dove si arrivano a spendere 550 euro al mese per il possesso dell’automobile, riscontrato le patologie, cioè la mancanza di alternative all’uso dell’auto, e rimarcato le criticità, la più evidente i flussi in città superiori alla capacità delle strade con conseguente inquinamento atmosferico e acustico e un alta incidenza di incidenti mortali.

“Le linee guida del Piano – sottolinea Giuseppe Inturri – vogliono favorire l’accessibilità delle persone in città. Abbiamo redatto una classificazione funzionale delle strade: ogni strada ha una sua funzione, alcune sono dedicate alla penetrazione, altre all’attraversamento, altre ancora utili alla vita del quartiere. Partendo da questa distinzione abbiamo rivisto il loro assetto, così su quelle di penetrazione, a traffico veloce, occorre rimuovere la sosta e spostarla sui parcheggi; sulla viabilità locale, dove ricadono negozi e servizi, si può consentire solo una sosta di breve durata per l’utente di passaggio mentre il lavoratore può utilizzare i parcheggi a prezzi contenuti. Fondamentale è la sensibilizzazione all’utilizzo del trasporto collettivo, a tal proposito è urgente intervenire sul miglioramento della rete esistente dell’azienda trasporti, sui parcheggi scambiatori e sul BRT creando un’integrazione tariffaria e modale e coordinando orari e servizi”.

 

 


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