Coniugi in manette per furto |Le vittime erano ultraottantenni - Live Sicilia

Coniugi in manette per furto |Le vittime erano ultraottantenni

La coppia finita in manette

Agiva nel messinese la coppia di Belpasso raggiunta stamani da ordinanza di custodia cautelare. La donna è accusata di furto aggravato, il marito di ricettazione.

Accusati anche di ricettazione
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BELPASSO. Una coppia di Belpasso specializzata in raggiri e furti ai danni degli anziani è stata raggiunta questa mattina da ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Messina. A finire in manette Maria Crescimone, 39 anni, rinchiusa nel carcere di Piazza Lanza a Catania con l’accusa di furto aggravato, ed il marito Salvatore Rasizzi, 42 anni, sottoposto invece agli arresti domiciliari per ricettazione. Ad eseguire i provvedimenti cautelari i carabinieri di Scaletta Zanclea e Roccalumera, che hanno condotto le indagini tra novembre 2013 e febbraio di quest’anno. Sarebbero quattro i reati accertati, anche se gli investigatori non escludono che possano essere di più, tutti commessi nel messinese.

La coppia agiva dopo aver accuratamente selezionato e studiato le proprie vittime, non a caso tutte ultraottantenni. A quel punto entrava in azione Maria Crescimone, che raggiungeva l’abitazione degli anziani quando era certa che fossero soli. Presentandosi come un’impiegata di una farmacia riusciva a farsi aprire la porta e ad entrare in casa. Una volta dentro la donna utilizzava una tecnica in particolare per derubare la propria vittima. Con la promessa di sgravi fiscali sull’acquisto di alcuni medicinali, chiedeva agli ignari anziani di consegnarle una banconota di grosso taglio per trascrivere il numero seriale. Quest’ultimo da presentare poi in farmacia per ottenere gli sconti. Un tranello in cui le vittime cadevano. Mentre gli anziani andavano a recuperare la banconota richiesta, venivano seguiti di nascosto dalla 39enne che, una volta scoperto il posto in cui si trovavano i risparmi o la pensione, riusciva a portarli via successivamente. Solo dopo che la donna lasciava l’abitazione, le vittime scoprivano di essere state derubate. In un caso la finta farmacista è accusata di aver portato via anche gioielli e preziosi.

Il marito, che fungeva da supporto alle truffe e ai furti perpetrati materialmente solo dalla coniuge, è accusato di ricettazione poiché le somme e la merce derubate erano nella sua piena disponibilità.

 


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