PALERMO – Duecento euro a testa. Tanto il Mov139, il movimento politico fondato da Leoluca Orlando e Felice Belisario, sta chiedendo in questi giorni ai suoi 23 consiglieri comunali di Palermo. Un contributo una tantum necessario, però, per affrontare le ultime spese di un soggetto politico destinato a chiudere i battenti, da qui a poco, per trasferirsi armi e bagagli nel Pd.
Al momento della fondazione, a dire il vero, il sindaco era stato chiaro: ogni eletto avrebbe dovuto contribuire economicamente. Era stata ipotizzata anche una quota (circa 150 euro) che però nessuno ha mai chiesto ai consiglieri. Ma adesso va chiusa la sede di via Flaminia, a Roma, e vanno saldati gli ultimi conti. E per questo il capogruppo del Mov139 a Sala delle Lapidi, Aurelio Scavone, che si occupa della vicenda in mancanza di un tesoriere, ha avvertito i suoi colleghi.
Peccato che però più d’uno abbia storto la bocca e si sia detto pronto a non pagare la quota. “Sarebbe insolito se qualcuno non pagasse”, si limita a far osservare Scavone. Ma i vertici del movimento non sembrano intenzionati a fare sconti: finora non hanno chiesto nulla e la quota verrebbe versata ai sensi di legge e sarebbe anche detraibile. Anche perché, fa notare qualcuno, i consiglieri tra poco transiteranno nel Pd dove le regole sono chiare: nessun contributo una tantum, ma quote mensili ben regolari.