PALERMO – Una lunga conferenza dei capigruppo, una riunione a tratti tesa alla presenza del sindaco Roberto Lagalla chiamato a fare uscire la maggioranza e l’intero consiglio dalla palude in cui sembrava finito. Si alza una fumata bianca dal comignolo di Palazzo delle Aquile, dove l’ex rettore è stato chiamato a indossare i panni del pompiere per spegnere le polemiche delle ultime settimane tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno del centrodestra.
Il primo cittadino ha infatti ribadito di voler approvare in tempi rapidi gli strumenti finanziari per evitare il default di Palermo, ossia il bilancio di previsione e il nuovo piano di riequilibrio: una marcia a tappe forzate che passa dagli atti propedeutici a cui dare disco verde. Un percorso che però a un certo punto si è interrotto bruscamente, con sedute andate a vuoto, mal di pancia in maggioranza e opposizioni sulle barricate. Lagalla ha quindi dovuto esercitare in prima persona la delega dei rapporti con l’Aula, riuscendo a serrare le file di una Sala delle Lapidi che già domattina dovrebbe riprendere a discutere di Cup, tassa di soggiorno e diritti portuali.
La conferenza dei capigruppo, dopo aver ascoltato i sindacati di Amap, è passata al confronto col primo cittadino: una riunione in cui più volte sarebbe stato puntato il dito contro l’operato degli uffici, accusati senza troppe remore di non analizzare abbastanza velocemente le delibere o di non segnalare errori o incongruenze, come nel caso di quella che dovrebbe fissare i giorni in cui convocare i consigli di circoscrizione.
Il sindaco ha ascoltato gli sfoghi dei capigruppo, ha annuito, ha alzato la voce con la burocrazia e alla fine si è impegnato a ricondurre i lavori sui giusti binari. Ma sotto accusa è finita anche la relazione con cui la Segreteria generale ha praticamente bloccato l’adeguamento di Palermo all’aumento dei gettoni dei consiglieri che ha già avuto effetto nel resto d’Italia. L’accordo tra maggioranza e opposizioni era di procedere all’aumento, visto che le risorse sono già state trovate in bilancio, ma la nota della Segreteria ha precisato che il ritocco all’insù spetterebbe a sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale (con oneri a carico dell’ente) mentre non si potrebbe applicare ai consiglieri comunali, rinviando all’iniziativa dell’Anci siciliana nei confronti di Roma per l’emanazione di un decreto. Una posizione che ha mandato su tutte le furie i consiglieri (visto che si smentirebbe la sintesi già trovata tra le forze politiche), ma il sindaco si sarebbe impegnato a fare quanto in suo potere per superare lo stallo.
Resta però la tensione. “Stigmatizziamo ancora una volta la mancanza della maggioranza in aula, in seguito alla chiamata dell’appello dopo la riunione del sindaco con i capigruppo che non ha consentito la riapertura dei lavori – dicono in una nota Azione, Partito Democratico, Progetto Palermo, Oso e gruppo Misto – Raccogliamo l’impegno del sindaco nel voler cercare di fornire una tabella di marcia a tappe forzate per l’approvazione di atti importanti per la città quali il bilancio e il piano di riequilibrio che, tuttavia, ad oggi non risultano ancora iscritti all’ordine del giorno dei lavori d’aula del Consiglio comunale. A testimonianza del nostro impegno nei confronti della città, per garantire la trattazione di questi atti abbiamo partecipato alla conferenza dei capigruppo di oggi e ci auguriamo adesso che alle parole del sindaco segua la coerenza dei comportamenti della sua maggioranza e della squadra di governo, e che già da domani il Consiglio comunale sia messo nelle condizioni di svolgere il proprio mandato. Il tempo degli alibi è terminato: a un anno dalle elezioni temiamo di essere già nel pantano. Il tema, dunque, è politico e lo dimostrano le fibrillazioni interne alla maggioranza di centrodestra a più livelli che nulla hanno a che fare con quello che fino ad oggi è stato raccontato circa lo stallo dei lavori d’aula”.
Getta acqua sul fuoco il presidente del consiglio Giulio Tantillo: “Oggi la seduta non era concordata, avevo sospeso i lavori per tenere questa lunga conferenza dei capigruppo che è durata molto e al termine alcuni sono andati via, ma erano comunque presenti. Domani riprenderemo i lavori”.