Consorzio dei beni confiscati |Attività paralizzate: è protesta - Live Sicilia

Consorzio dei beni confiscati |Attività paralizzate: è protesta

Conferenza stampa oggi alla sede Ars di Catania.

"Legalità e Sviluppo"
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CATANIA – Monta la protesta contro i tagli al bilancio della Regione siciliana che di fatto paralizzano l’attività dei consorzi che gestiscono i beni confiscati alla criminalità organizzata per riassegnarli alla parte sana della società. Il consorzio “Legalità e Sviluppo”, con in testa il presidente e sindaco di Mascalucia, Giovanni Leonardi, ha tenuto quest’oggi una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche il segretario della Commissione nazionale Antimafia, on. Angelo Attaguile, il presidente della Commissione regionale Antimafia, on. Nello Musumeci, l’assessore Saro D’Agata in rappresentanza del Comune di Catania, il presidente del consiglio d’amministrazione del consorzio Pierpaolo Lucifora, i rappresentanti delle varie associazioni che gestiscono i beni assegnati dal consorzio, il vicesindaco di Mascalucia Fabio Cantarella.

“Lavoriamo costantemente in una situazione di grande difficoltà – ha denunciato il sindaco Giovanni Leonardi che presiede il consorzio- non sono le poche migliaia di euro tolte a noi che faranno la differenza per il bilancio regionale, in un mare di sprechi, quelli sì. Esprimo l’amarezza di tutti i sindaci che partecipano all’assemblea, è una vergogna. Negli anni abbiamo tagliato di oltre il 60% i costi di gestione del consorzio, qui i sindaci vengono senza pesare sulla collettività. Voglio –rincara Giovanni Leonardi- prendere posizione con forza di fronte a questa antimafia di facciata che cerca consensi sui giornali e poi, nei fatti, stronca i consorzi che svolgono la delicata funzione di restituire alla società civile i beni tolti dallo Stato alla criminalità organizzata. C’è tanta amarezza anche perché l’ex Provincia regionale di Catania, che prima faceva parte del consorzio, per un’incomprensibile decisione assunta da un commissario regionale ha deciso di uscirne.

Secondo Angelo Attaguile, segretario della Commissione nazionale Antimafia: “ho già investito della questione la Commissione nazionale Antimafia, tutto questo è inaccettabile e interverremo presso la Regione Siciliana per evitare questa ennesima ingiustizia nel nome dei siciliani che vogliono combattere il malaffare alla faccia di chi usa l’antimafia solo per fini elettorali. Non si possono abbandonare i consorzi che nei fatti fanno la lotta alla mafia”.

Rincara la dose Nello Musumeci: “E’ un segnale assolutamente negativo che la massima istituzione della Regione messaggio alla mafia, ulteriore segnale di debolezza che non può passare. Come presidente della Commissione nazionale Antimafia ho interpellato gli uffici con una interpellanza al governo regionale. C’è in fase di assestamento la possibilità di poter riparare a questo grave errore.”

“Siamo di fronte ad un consorzio – ha spiegato Pierpaolo Lucifora- che gestisce circa trenta beni, tutti assegnati. Una parte di questi sono stati recuperati con i fondi europei del Pon sicurezza 2007-2013. Sono ormai tante le realtà c che abbiamo avviato come la fattoria della legalità di Belpasso, il centro Astalli di Catania, il centro turismo sociale per disabili di Linguaglossa, numerosi centri antiviolenza.

Il Consorzio Etneo per la legalità e lo sviluppo ha sede legale in Catania, in via Prefettura n. 14, presso i locali dell’ex Provincia, all’interno di Palazzo Minoriti. E’ stato costituito l’1 dicembre 2008, sotto la forte spinta della Prefettura di Catania (S.E., Finazzo), ed è attualmente costituito da venti comuni. I comuni aderenti sono Aci Catena, Aci Castello, Aci Sant’Antonio, Catania, Belpasso, Calatabiano, Camporotondo Etneo, Castel di Judica, Gravina di Catania, Linguaglossa, Mascali, Mascalucia, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Piedimonte Etneo, Ramacca, San Giovanni la Punta, San Pietro Clarenza, Tremestieri Etneo, Viagrande, oltre alla ex Provincia Regionale di Catania oggi Città Metropolitana. Da dire anche che quest’ultima ha deliberato il recesso dal Consorzio con delibera commissariale approvata il 30.12.2015.

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