CALTAGIRONE. L’ex premier Giuseppe Conte conclude a Caltagirone il primo giorno del suo tour elettorale in Sicilia: “Da Caltagirone inizia il futuro della Sicilia”. Con l’ex premier torna a Caltagirone la “Pigna di Conte” la pigna tricolore di ceramica caltagironese che nel 2020 arredava la scrivania del Presidente del Consiglio durante i suoi discorsi alla nazione in pieno lockdown.
Messi in secondo piano i noti slogan grillini Conte adotta in Sicilia una narrativa che tenta di mescolare sturzismo quando parla di economia e milazzismo quando cita le elezioni regionali del prossimo anno in Sicilia.
Sostegno al candidato del PD e la marcia verso le regionali in Sicilia
Le amministrative sono il banco di prova per intessere accordi di lunga durata in vista delle regionali e se sul palco Fabio Roccuzzo candidato a sindaco del Pd e del Movimento 5 Stelle e Giuseppe Conte scaldano la folla, dietro il palco sia Anthony Barbagallo che Giancarlo Cancellieri sperano che nella città del segretario regionale di Diventerà Bellissima, si possa vincere e con un risultato che metta a tacere ogni opposizione interna ai rispettivi partiti, spianando così la strada a possibili accordi per le regionali.
“Qua c’è la possibilità che l’onda che sta nascendo a Caltagirone possa propagarsi in tutta la Sicilia. Questa proposta politica è nata in piena sintonia con l’azione politica condotta dal Movimento a livello Nazionale. Durante la pandemia abbiamo sperimentato una collaborazione e una sintonia che è servita ad affrontare, con grandi risultati, il periodo più buio per la nostra nazione dal secondo dopoguerra”
“Ambiente ed economia un rapporto possibile solo attraverso la “sostenibilità”
Parla di stringente attualità Conte quando cita i rincari dei prezzi delle materie prime, dell’energia e del rischio connesso alle emissioni di C02 e dei costi che, se l’Italia non rispetterà i tempi per la transizione energetica, ricadranno sulle fasce più deboli della popolazione.
“Dobbiamo correre nove volte più veloce verso l’energia pulita noi abbiamo dato l’impulso verso questa direzione. Lo abbiamo fatto con progetti gratuiti per i cittadini consapevoli che o si spinge con decisione verso la transizione ecologica o il mancato raggiungimento dell’ “impatto climatico zero” lo pagheranno il ceto medio e i più poveri. Parlate a casa di queste cose – ha aggiunto Giuseppe Conte – non esistono solo i selfie di Salvini, quello che ha detto la Meloni, le gag di certa politica, serve, oggi più che mai, parlare di cose serie”.
Politica, Pil e ripresa attraverso gli investimenti.
Conte in più di un’occasione cita le fasce più deboli della popolazione: quando parla degli aiuti dati durante il lockdown e quando parla di ripresa. Se da una parte dice che il possibile durante il suo governo è stato fatto, per fronteggiare una emergenza nazionale, oggi dice che non ci si può accontentare dei soli valori espressi in punti del Pil.
“Possiamo aumentare il Pil anche di venti punti ma se non c’è equità sociale i ricchi saranno sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. Il divario fra ricchi e poveri può essere colmato solo attraverso la politica. Abbiamo toccato con mano le diseguaglianze, anche con la didattica a distanza, chi ha potuto ha acquistato senza problemi Pc e servizi di connessione ma tantissime famiglie hanno avuto problemi per garantire lo studio ai figli. Come si fa a chiamare politica quella che gira le spalle alla povertà assoluta? Se così la politica non ha funzione si lascia tutto in mano all’economia e l’economia non guarda ai bisogni degli ultimi. Il nuovo corso continuerà anche grazie ad una battaglia costante contro ogni forma di corruzione e infiltrazione mafiosa”.
Oggi per Conte sarà la volta dei comuni di Giarre, Misterbianco, Lentini, Pachino e Vittoria.