Conti in rosso e mega stipendi | Il buco nero delle partecipate - Live Sicilia

Conti in rosso e mega stipendi | Il buco nero delle partecipate

Sono trentadue e sono ancora tutte lì. Danno lavoro a quasi 8 mila persone, compensi a sei zeri ai direttori generali e pagano affitti milionari. Qualcuna però è senza benzina, altre senza dipendenti. E sono quasi tutte in perdita. Il disastro delle società regionali in un dossier consegnato al presidente Crocetta. Il governatore: "La Sicilia cambia marcia, ma nel passato sono stati prodotti danni incredibili". Aliquò precisa: "La Seus è una società sana". La nota di Ingroia: "Inesattezze su Sicilia e-Servizi". L'Ast: "Non siamo un carrozzone".

PALERMO – Sono trentadue. E sono ancora tutte lì, nonostante gli annunci del governatore. Sono tutte lì, qualcuna in liquidazione, qualcun’altra sorprendentemente “salva” e rimessa in moto, qualcun’altra ancora “aperta” nonostante non vi lavori nessuno. Le società partecipate della Regione siciliana danno lavoro a 7.783 persone. Sono quasi tutte in perdita. Nonostante ciò, continuano a “pagare” consulenti e direttori generali con stipendi in alcuni casi superiori ai 200 mila euro. E affitti, sparsi in tutta la Sicilia.

L’universo partecipate è entrato nel dossier redatto da una apposita task force regionale. Un documento di oltre 150 pagine già da alcuni giorni sul tavolo del presidente della Regione Crocetta. La “squadra” era composta, originariamente, da Giuseppe Salamone (dirigente della Segreteria generale della Presidenza), Fabio Damiani (Commissario liquidatore Ciapi Palermo), Pasquale Calamia (dirigente ufficio di diretta collaborazione dell’assessore territorio e ambiente), Rosario Cultrone (funzionario ufficio di diretta collaborazione del Presidente), Giancarlo Costa (funzionario ufficio di diretta collaborazione del presidente). Quest’ultimo si dimetterà nel maggio di quest’anno.

Cosa doveva verificare la “task force” della Regione? Il dossier puntava a monitorare gli interventi dei vertici di queste società su alcuni punti. Provvedimenti “obbligati” da norme e direttive. Tra questi, la “riduzione del 20% della spesa riferita ai compensi annui per i componenti di organi di amministrazione controllo e revisione”, l’”attivazione della mobilità per i lavoratori delle società in liquidazione per personale in servizio alla data del 31 dicembre 2009 e l’eliminazione di tutti i trattamenti economici non discendenti dai contratti collettivi di lavoro”, il “rispetto delle tabelle di equiparazione per chi usa altri contratti collettivi di lavoro”, la “riduzione delle postazioni dirigenziali del 10%”, il rispetto del “divieto di assunzione al 31 dicembre 2009”. Ecco cosa ha scoperto la “task force”, società per società.

L’Ast in rosso fisso: manca pure la benzina

L’Ast, la società che si occupa del trasporto pubblico locale è costantemente in perdita. Nel 2010 di 1,44 milioni, nel 2011 di 8,9 milioni. Solo nel 2012 ecco un lieve utile di 82 mila euro. “Non si è potuto provvedere – scrive però alcuni mesi fa la società alla Regione – all’assolvimento dei debiti erariali né ai pagamenti delle fatture già scadute relative a forniture di carburante e manutenzione fino al 31 12 2013”. Sono 5 le assunzioni successive al 31 dicembre 2009 e non mancano le consulenze: nel 2010 (per 91.600 euro), nel 2011 (per 87 mila euro) nel 2012 (per 32.800 euro), nel 2013 una sola consulenza da 36.400 euro . “Consulenze indispensabili” per l’Ast, tra l’altro frutto di procedimenti a “evidenza pubblica”. Per locali e parcheggi la spesa annua è di 87 mila euro. Anche il Ciem, quindici dipendenti di cui due dirigenti, fa registrare perdite d’esercizio negli ultimi anni: il “rosso” nel 2012 è di circa un milione.

Irfis e Italkali: le isole felici

Nel caso di Irfis, la task force fa riferimento a un “cambio di rotta nell’ultimo triennio. Da perdite di esercizio non indifferenti – si legge nella relazione – si passa nel 2012 a un utile di 2,1 milioni e nel 2013 di 3,1 milioni. E a una riduzione dei costi del 6,5% derivata dall’eliminazione della parte di credito a tasso ordinario. In Irfis lavorano 54 persone. Tra questi, il direttore generale Enzo Emanuele: per lui compenso da 212 mila euro. Mentre per l’affitto dei locali di via Bonanno a Palermo vanno via 36 mila euro più Iva ogni anno. Anche Italkali fa segnare risultati positivi negli ultimi esercizi: nel 2010 pari a 2,7 milioni, nel 2011 a 2,9 milioni. I dipendenti sono 302. Ma rimangono i dubbi sull’applicazione delle norme di spending review: “Italkali – si legge nel dossier – ha in diverse occasioni manifestato l’opinione di non essere assoggettata alle normative, direttive e circolari emanate dalla Regione siciliana e pertanto non ha mai risposto alle richieste del Servizio stesso”.

Italia Lavoro Sicilia, il paradiso dei co.co.pro

Sarebbero quattro le persone assunte da Italia Lavoro in regime di divieto. Per una di queste assunzioni, quelle di un dirigente, non mancano i dubbi di danno erariale. Mentre si è assistito a una pioggia di assunzioni “a progetto”: 244 nel 2009, 76 nel 2010 e 17 nel 2011 (dati Ispettorato al Lavoro). Poi non mancano le consulenze: 7 nel 2010, 6 nel 2011 e 7 nel 2012. Così, nel conto corrente della società restano 166 mila euro che “non permettono di onorare gli impegni nei confronti dei dipendenti, debitori ed erario”. Una società povera, che però “abita” in una delle zone più ricche di Palermo, cioè in via Principe di Belmonte con “costi di locazione – si legge nel documento – non indifferenti e difficilmente giustificabili in futuro per una società la cui attività dovrà ormai esaurirsi”. Il Mercato agroalimentare (Maas), invece, è stato al centro delle polemiche in occasione dell’ultima Finanziaria. Bocciato l’emendamento che prevedeva un contributo regionale, adesso la società è in grave crisi. E del resto, le perdite sono costanti: nel 2010 di 763 mila euro, nel 2011 di 1,5 milioni nel 2012 di 1,67 milioni. Per l’affitto della sede, la spesa è di 13.800 euro.

Il “caso” del Parco scientifico e tecnologico

Anche il Parco è ovviamente in rosso: perdite da 5,9 milioni “registratae negli ultimi esercizi”. Per tamponare le perdite, l’allora presidente, spiega la task force ha optato per la svalutazione del capitale sociale alla quale è seguito un esposto denuncia del collegio sindacale. Non mancano poi le assunzioni “sospette”: nel 2009 di 58 collaboratori, 53 nel 2010 e 37 nel 2011. Contratti che gravano su fondi europei e statali. E poi le consulenze: 9 nel 2011, 6 nel 2012 e 7 nel 2013. Secondo il Collegio sindacale, Marco Romano avrebbe continuato a conferire, dal 2012, incarichi anche dopo la scadenza del mandato. Su tali incarichi “il Collegio sindacale – si legge in una nota riporta nel dossier – evidenzia dubbi circa l’utilità per la Società e perfino circa l’effettivo espletamento dell’attività oggetto del contratto”. Insomma, in alcuni casi non si sa nemmeno se i consulenti abbiano lavorato davvero. E non mancano nemmeno le spese per gli affitti: la bellezza di 155.785 euro più Iva.

Il “salvataggio” di Riscossione e i consulenti eccellenti di Sas

“E’ l’unico gabelliere in Italia che fa segnare perdite” ha denunciato a più riprese il presidente Crocetta. E che perdite… Solo nel 2011 ammontano a 5 milioni. I debiti di Riscossione Sicilia, come sottolineano i vertici della società sono pari a 60 milioni mentre l’esposizione bancaria è di 160 milioni. A far discutere anche una consulenza legale andata avanti dal 2001 al 2010. Nell’ultima finanziaria il governo è intervenuto con un contributo di 40 milioni di euro. Il “problema” della Sas (megasocietà da 2 mila dipendenti frutto della fusione di tre partecipate regionali) è quello delle assunzioni dei cosiddetti ex interinali. Molti di loro già vittoriosi di fronte ai tribunali. Sono già 25 – si legge nel dossier, ma nel frattempo sono ancora cresciute – le assunzioni ordinate dal giudice. Mentre la task force fa riferimento a un “ricorso continuo a consulenze esterne”: 16 nel 2010, 15 nel 2011, 19 nel 2012. Tra i consulenti più presenti, c’è Claudio Alongi, commissario dell’Aran e marito del Segretario generale di Palazzo d’Orleans, Patrizia Monterosso. Per l’affitto della sede di via Libertà a Palermo la società spende 52.591 euro annui.

La guerra di Seus

Quasi la metà del personale dele partecipate (3.277 unità) lavora dentro la società Seus, che gestisce il servizio del 118. E il costo per i dipendenti aumenta costantemente: da 47,8 milioni nel 2010 a 108 milioni del 2012. “Emerge -si legge nella relazione – un atteggiamento complessivo della società mirante ad ottenere da parte degli organi tutori della Regione Sicilia continue autorizzazioni ad assumere nuovo personale. Ciò ha trovato un deciso cambio di rotta da parte del nuovo Consiglio di gestione”. Ma un “caso” riguarda le cosiddette “progressioni verticali” dei dipendenti. E non sono mancate le tensioni tra gli organismi di sorveglianza di Seus e il direttore generale Aliquò che si sarebbe opposto alla revoca di quegli “scatti”. In tutto 28 progressioni per una spesa di 451 mila euro. “Nel 2010 – si legge poi nel dossier – sono stati conferiti numerosi incarichi di consulenza, molti di tipo fiduciario, per importi rilevanti. Negli anni 2011 e 2012 alcuni incarichi sono stati rinnovati”. Negli anni passati il direttore generale guadagnava 144.608 mila euro, il direttore amministrativo 115.868 mila e direttore sanitario 118.737 mila euro. Adesso Aliquò guadagna 94 mila euro. Anche in questo caso la spesa per gli affitti non è indifferente: 6 contratti per 210 mila euro l’anno.

Il giallo sulle assunzioni in Spi e sugli incarichi in Sicilia e-Ricerca

Nel dossier si fa riferimento a 22 assunzioni (attraverso dei co.co.pro) in Spi. Contratti scaduti a luglio del 2013. Quindi, ecco altri 15 collaboratori a progetto con contratti fino a maggio 2015. Tutte assunzioni che avrebbero violato il blocco. Per questo la Ragioneria generale ha trasmesso gli atti alla Procura della Corte dei conti. Una curiosità: la società che dovrebbe gestire il patrimonio immobiliare di tutta la Sicilia, non ha una casa in cui stare. E paga un affitto da 31 mila euro l’anno.

In Sicilia e-Ricerca invece lavorano due dipendenti a tempo indeterminato, oltre al direttore generale Antonino Giuffrè (compenso da 194.450 euro annui lordi) e al resto del personale, distaccato dal Ciem. Secondo il Collegio sindacale, che ha inviato nota alla Regione, “nel 2012 il direttore Giuffrè conferisce tre consulenze per 100 mila euro complessivi” e successivamente “incarichi di progettazione e direzione mediante cottimo fiduciario da 119.700 euro. Oltre a una convenzione con l’Università di Messina da 250 mila euro”.

Sicilia e-Servizi, l’”amnesia” della task force

La società dell’informatica spende ogni anno 462 mila euro annui. Nel dicembre del 2013 si fa strada l’idea del “popolamento”. Di nuove assunzioni, insomma. C’è già, alla guida della società, il liquidatore Antonio Ingroia. L’Avvocatura dello Stato dice “si può fare”. E la società lo fa*. Così Ingroia “ai fini di non pregiudicare irrimediabilmente la gestione e l’erogazione dei servizi informatici comunica al Presidente della Regione che ‘intende avviare il processo di popolamento con la contrattualizzazione a tempo determinato del personale ex Sisev”. Sono assunti così 75 dipendenti “ex Sisev”. Cioè ex lavoratori della parte “privata” di quella che era una società mista. Ingroia si basa anche su una delibera di giunta che dà sostanzialmente l’ok a queste assunzioni che suscitarono molte polemiche per la scelta di escludere 16 di quei lavoratori. La task force riporta tutti i passagi nel dossier, dimenticando un dettaglio: che la Corte dei conti ha deciso di ‘indagare’ per danno erariale Crocetta e l’ex pm proprio per queste assunzioni. Nel frattempo, fallisce il tentativo del governatore di eliminare il tetto ai compensi di quattro società partecipate, tra cui appunto Sicilia e-Servizi. Così, lo “stipendio” di Ingroia rimane di 50 mila euro annui. Comunque superiore a quanto previsto dalle norme volute dallo stesso Crocetta: quel compenso dovrebbe essere infatti ridotto del 20%. Anche di questo, non si accorge la task force che si limita a prendere atto che, sulla riduzione dei compensi, “non risultano agli atti documenti che comprovino l’assolvimento a tale prescrizione”.

* abbiamo corretto l’imprecisione a seguito anche della precisazione che segue: LE PRECISAZIONI DEL PRESIDENTE DI SICILIA E-SERVIZI, ANTONIO INGROIA

Sicilia Turismo e Cinema, la “scatola vuota”.

“Il presidente evidenzia che la Società, sin dal mese di gennaio 2014, è completamente priva di personale, in quanto i due dipendenti distaccati rispettivamente dalla Ciem in liquidazione e dall’Assessorato al Turimo sono rientrati presso le rispettive sedi”. Sicilia Turismo e Cinema non ha un dipendente e metà del conto corrente (di circa 150 mila euro) è pignorato dall’ex consulente Salvatore Pecoraro che ha fatto causa alla società per la cessazione della sua consulenza. Quantomeno la società non paga l’affittto e occupa (virtualmente) alcune stanze presso uno stabile di Via Garzilli, di proprietà della Regione siciliana, in condivisione con la Filmoteca regionale.

Altro caso di società costantemente in perdita è Sviluppo Italia Sicilia: 640 mila euro nel 2010, 487 mila nel 2011 e 2,6 milioni nel 2012. Per le consulenze sono stati spesi 100 mila euro nel 2012. Il direttore generale Vincenzo Paradiso ha guadagnato tra il 2010 e il 2013 cifre che oscillano tra i 180 e i 190 mila euro annui. In perdita costante, ovviamente anche le Terme di Acireale e Sciacca. “L’amministrazione regionale – conclude quindi amaramente la task force – dovrà impiegare ancora un lasso di tempo considerevole per poter raggiungere risultati più che soddisfacenti volti alla razionalizazione generale del complesso settore delle società partecipate”. Insomma, altro che “chiuderle” in un mese. Il buco nero delle partecipate è più profondo di quanto si pensi.

LA PRECISAZIONE DI ANGELO ALIQUO’: “LA SEUS E’ UNA SOCIETA’ SANA”

L’AST: “NON SIAMO UN CARROZZONE”


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI