PALERMO – “Con quali soldi vengono pagati i nuovi collaboratori del gruppo dei Cinquestelle all’Ars?”. La domanda – che ha il sapore di una piccola vendetta – se l’è fatta il vicepresidente dell’Assemblea Antonio Venturino, ex grillino ‘pentito’ e forse anche un po’ ferito dalle continue critiche degli ex colleghi che adesso evitano persino di fare il suo nome.
La risposta è molto semplice: con i soldi dei portaborse. Da quando a Palazzo dei Normanni è stato recepito il decreto Monti, infatti, per i gruppi parlamentari non esiste più la possibilità di assumere personale ‘esterno’ con contratti a scadenza di mandato, ma eventuali assunzioni sono a carico del singolo deputato. Che, per ottenere il contributo “per l’esercizio del mandato” – un plafond da 3.180 euro – d’ora in poi dovrà rendicontare tutto: contratti, compensi eccetera. Con quei soldi, i parlamentari teoricamente potrebbero assumere chiunque, purché non si superi la somma prevista. Oppure dare un salario di oltre tremila euro ad un singolo collaboratore. Ma la novità è che (sempre per ‘colpa’ del decreto Monti), dal primo gennaio quel contributo non esisterà più. A meno che i contratti che ne giustifichino la spesa non siano stati fatti entro il 31 dicembre scorso: la legge per la spending review, infatti, fa salvi i contratti in essere. Tutti i deputati che entro fine anno non hanno assunto nessuno, insomma, perderanno oltre 3.000 euro al mese.
E così, negli ultimi mesi, è scattata la corsa ai contratti. Anche tra i grillini. Che – dicono – utilizzano quei soldi per pagare personale che in realtà è a servizio di tutto il gruppo. Ma al Movimento lavoravano, da inizio legislatura, già dodici persone. Qualche mese fa, poi, i Cinquestelle hanno lanciato un referendum online in occasione del quale è stato chiesto alla ‘base’ di poter utilizzare il contributo per i portaborse così da poter assumere qualche collaboratore in più. “Ma solo per il gruppo”, avevano (appunto) precisato.
Oggi, il numero dei collaboratori sale a 29. Diciassette persone, quindi, sono state contrattualizzate tra novembre e dicembre. E, in più, il gruppo ha a disposizione anche 4 lavoratori ‘cosiddetti stabilizzati’: sono Tania Motta, Pippo Girgenti, Marzia Tarantolo e Ida Fazzese. Nomi, curricula e compensi dei 12, iniziali, dipendenti, sono online da mesi. Oggi (e cioè all’indomani dello ‘scandalo colf’ che ha investito il parlamento regionale) vengono resi noti i nomi dei nuovi assunti, pubblicati da poco sul sito web del movimento : “Nessuno di loro, però – specifica il capogruppo grillino Giancarlo Cancelleri – ha contratti da collaboratore domestico, ma hanno tutti un co.co.pro da 1.400 euro lordi al mese. E sono tutti avvocati”.
In realtà, laureati non lo sono proprio tutti, ma quasi. E, principalmente, in giurisprudenza o scienze giuridiche. Sono Alessia Cerzoso, Antonio Lombardo, Clementina Iuppa, Egidio Cottone, Fabiola Dioguardi, Giovanna Ruffino, Giovanni Antoci, Giuseppe Palazzolo, Giusy Forestiere, che faceva l’insegnante, Caterina Lo Monaco, Loriana Muncibì, che nel curriculum scrive “avvocato in proprio ed ex promoter”, Natalia Capobianco, Paola Vetro (ex coordinatrice di Sportelli multifunzionali), Romina Aiello (assistente sociale), e Vincenzo Perince, laureato in scienze giuridiche. Infine, Samanta Busalacchi, che torna dai Cinquestelle dopo una breve esperienza come addetta alla segretria dell’ex grillino Venturino, e la giornalista Maria Chiara Graziano, ex dipendente esterno del gruppo Pdl e collaboratrice dell’ex deputato (e ora comandato all’Ars) Edoardo Leanza.
Tutti loro sono, formalmente, portaborse. Perché, in virtù della legge approvata di recente, il contratto gli è stato fatto dai singoli parlamentari. “Solo una formalità”, precisa comunque Cancelleri, perché in realtà “nessuno di loro lavora esclusivamente per qualcuno di noi”. Un’eccezione che, però, fa del Movimento 5 Stelle (come detto dal vicepresidente Venturino) il gruppo di Palazzo dei Normanni con più dipendenti in assoluto. Circa 2 e mezzo a testa, per ognuno dei deputati grillini. Che al momento sono gli unici ad avere resi noti tutti i nomi dei collaboratori del gruppo.