Controllo su orari e gettoni?| Alla Sesta il no dei consiglieri - Live Sicilia

Controllo su orari e gettoni?| Alla Sesta il no dei consiglieri

Alla Sesta circoscrizione il consiglio boccia la mozione presentata da Danilo Stagno (nella foto) per pubblicare sul web gli orari di ingresso e uscita dei consiglieri, i compensi, gli atti approvati e le registrazioni delle sedute.

PALERMO, DALLE CIRCOSCRIZIONI
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PALERMO – Trasparenza? No, grazie. Alla Sesta circoscrizione del comune di Palermo, il consiglio ha bocciato la proposta di Danilo Stagno (Ora-Pd) che chiedeva di pubblicare sul web gli orari di ingresso e uscita dei singoli consiglieri, i compensi percepiti, gli atti approvati e discussi e le registrazioni audio e video delle sedute. Proposta prontamente bocciata dal parlamentino di quartiere, con otto voti contrari.

Il tutto era nato su Facebook qualche giorno fa. Stagno, scrivendo sul social network, aveva puntato il dito contro i colleghi e gli sperperi di denaro pubblico delle circoscrizioni: “E’ consuetudine venire a firmare la presenza e uscire dall’aula dopo due minuti ‘incassando il gettone’ e usufruire dei rimborsi lavorativi per prendere un ulteriore compenso ‘non dovuto’”. Ma la sortita, evidentemente, non ha fatto troppo piacere agli altri consiglieri.

E quando stamane Stagno ha presentato la mozione insieme al collega di partito Davide Farbo, questa è stata prontamente bocciata: ciqnue voti favorevoli, ovvero Stagno, Farbo, Alessandro Re (La Sinistra), Santino Spina (Costa) e Leonardo Canto (Fli); quattro contrari (Alfonso D’Angelo, Claudio Castronovo, Giuseppe Valenti e Luigi Cardinale) e quattro astenuti (Roberto Li Muli, il vicepresidente Massimiliano Giaconia, il presidente Michele Maraventano e Antonina Teresi). E dal momento che gli astenuti valgono come contrari, la mozione non è passata.

“Si tratta dell’ennesimo atto di difesa della piccola casta delle circoscrizioni”, dicono in una nota Stagno e Farbo che si stupiscono non solo dell’astensione di Li Muli (Idv) e di Giaconia (ex Pd confluito nel gruppo Uniti per il decentramento), ma anche della dichiarazione di D’Angelo, secondo cui “i panni sporchi si lavano in famiglia”.

“Siamo chiamati a tutelare i nostri territori e una presenza di tre minuti non è sufficiente – concludono i due – i consigli vengono rinviati perché ad hoc si esce dall’aula per far cadere il numero legale e posticipare il consiglio al giorno dopo, facendo così lievitare i costi con ulteriori gettoni di presenza”.


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