PALERMO – La sfuriata avvenuta venerdì in sala stampa non ha sortito alcun effetto, ed Eugenio Corini si trova nuovamente ad affrontare una situazione delicata. Il suo Palermo inizia benissimo e gioca un quarto d’ora con autorità, lucidità e qualità di gioco al Mapei Stadium, ma poi crollano l’attenzione e la concentrazione e il Sassuolo fa un sol boccone della formazione rosanero. Una prestazione decisamente insufficiente, in cui spiccano chiaramente alcuni errori individuali: Vitiello non segue la linea difensiva e poi si fa saltare troppo facilmente sul secondo gol, Morganella pasticcia sul terzo e Jajalo perde un pallone sanguinoso in avvio dell’azione del poker di Politano. Ma più in generale è la prestazione complessiva a spiazzare e a provocare sconcerto in chi ha assistito alla partita, tanto che la sensazione che si è avuta è la seguente: questo Palermo non è capace di seguire Corini, o quantomeno di rispondere presente agli impulsi forniti dal tecnico attraverso una conferenza stampa che passerà alla storia, sia di Eugenio che del club.
E allora ecco che tornano ad aleggiare i fantasmi sulla testa del tecnico di Bagnolo Mella, il quale ora rischia veramente di lasciare una nave che affonda, senza però volerlo effettivamente fare. Zamparini, che ha criticato in maniera pesante il suo allenatore senza però dargli comunicazioni ufficiali sulla sua posizione dopo la gara persa ad Empoli, ora potrebbe dar fondo alle sue qualità di mangia-allenatori ed esonerare Corini. Le alternative, questa volta, ci sono e prescindono dalla presenza di altri uomini presenti a libro paga – direttamente o indirettamente – del club di viale del Fante. I nomi in particolare sono due, e sono quelli di Luigi De Canio e Diego Bortoluzzi. Un uomo esperto, navigato e con una certa carriera alle spalle, proprio in piazze calde in cui far valere proprio l’esperienza, che si giocherebbe la panchina del Palermo con un uomo che proprio nel capoluogo siciliano è già transitato, sotto altre vesti.
La candidatura più forte, almeno per il momento, sembra essere proprio quella di De Canio. Il tecnico di Matera scatterà in pole position in questo sprint che potrebbe portare, allo striscione del traguardo, alla conquista del posto sulla panchina del Palermo, anche in funzione di un altro cambiamento interno al club siciliano. Dario Simic, infatti, è finito improvvisamente ai ferri corti con Zamparini e sembra ormai prossimo a lasciare il suo posto di “uomo mercato” a Nicola Salerno, altro uomo con grande esperienza nel mondo del calcio nonchè grande amico dell’ex tecnico, tra le altre, di Udinese e Lecce. Quanto a Bortoluzzi, la sua candidatura è venuta fuori durante la settimana, in quanto Zamparini era riuscito a contattarlo e a strappare il suo sì e soprattutto quello del suo principale mentore, quel Francesco Guidolin che avrebbe accettato di tornare a Palermo, questa volta nelle vesti di direttore tecnico nonchè di “consigliere” del suo allievo, con cui ha condiviso le precedenti esperienze palermitane in un sincero e appassionato rapporto tra capo allenatore e “apprendista”.
Restano un po’ più ai margini altre candidature per l’eventuale sostituzione di Corini. Abbiamo già parlato durante la settimana del ‘no’ secco proferito da Roberto De Zerbi, il quale non vuole tornare in un ambiente che non lo apprezza e al cospetto di un presidente che più volte in pubblico lo ha giudicato in maniera decisamente severa. Resta sempre viva la possibilità di rivedere Davide Ballardini sulla panchina del Palermo, ma anche la candidatura del mister ravennate appare abbastanza sbiadita rispetto a quelle, decisamente più forti, di De Canio e Bortoluzzi.