CATANIA – All’ingresso del Monastero dei Benedettini, sede del dipartimento di Scienze Umanistiche, protesta contro la riforma sull’accesso all’insegnamento urlando lo slogan “Insegnare non può essere un lusso”. “La riforma sull’accesso all’insegnamento ha introdotto nuovi e stringenti criteri”, così Luigi Nicolosi associazione Koinè –. Oggi per diventare insegnante è necessario, oltre l’ottenimento della Laurea, la frequenza di percorsi formativi a numero programmato, al fine di acquisire 60, e non più 24, CFU necessari all’abilitazione.
“I corsi avranno un costo: fino a 2500 euro, totalmente sulle spalle degli studenti. Riteniamo grave la scelta di non finanziare le attività formative con apposite risorse, facendo ricadere i costi su docenti precari e studenti. La formazione è un diritto dello studente e uno strumento indispensabile di crescita delle professionalità che operano all’interno della scuola: per questo deve essere garantita a tutti, dev’essere strutturale nel tempo ed erogata dalle istituzioni statali. Si va nella direzione di una selettività esasperata che lascia indietro chi non ha abbastanza denaro.
Per questo eravamo in piazza – conclude -, per chiedere una reale inclusione degli studenti nei processi decisionali che riguardano la nostra vita e per ribadire ancora una volta che non vi può essere merito ove vi sono ostacoli economici.