PALERMO – La spesa a domicilio per 906 famiglie, il sostegno alimentare a 11.267 persone, l’assistenza a chi era chiuso in casa in quarantena e perfino un call center che ha risposto a più di 1.600 chiamate. Sono questi i numeri della Caritas diocesana di Palermo che, durante il primo lockdown, è scesa in campo per aiutare chi era in difficoltà: cifre e tabelle contenute in un report che prende in considerazione il periodo che va dal 15 marzo al 31 maggio e traccia un bilancio delle attività.
“La Caritas non ha mai interrotto e continua a mantenere i servizi essenziali in favore delle persone più fragili e bisognose, nel rispetto delle norme igieniche e sanitarie per la tutela della salute di tutti”, spiega una nota della diocesi che passa poi in rassegna le iniziative a favore di italiani e stranieri in collaborazione con le istituzioni, il mondo del volontariato, la rete diocesana e privati del calibro di Lega Coop, Alleanza 3.0, Conad, Decò, Centro Olimpo e Prezzemolo e Vitale.
“Abbiamo condiviso la storia di tantissimi commercianti che hanno abbassato le saracinesche, di lavoratori a giornata, di precari, di padri che riuscivano a sopravvivere con il lavoro sommerso – si legge nel report – di tanti impiegati finiti in cassa integrazione ma senza poterla percepire; di persone sole e in quarantena prive di beni di prima necessità. Si sono aggravati i bisogni di chi già da prima viveva una situazione precaria, come gli homeless, le famiglie straniere senza documenti, gli italiani senza reddito (neanche quello di cittadinanza) e senza residenza che maggiormente vivono lo stato di solitudine”.
Tra marzo e maggio la distribuzione alimentare di emergenza, tramite 13 centri parrocchiali e gli operatori del terzo settore, ha riguardato 3.515 famiglie, per un totale di 11.267 persone; la spesa a domicilio, curata dagli scout e dalla parrocchia della Marinella, ha aiutato 906 famiglie per un totale di 3.406 persone; il servizio domiciliare per chi era in quarantena, gestito con la Croce Rossa, ha raggiunto 68 famiglie. Azioni materiali ma anche psicologiche con il centro ascolto che, tra il 16 marzo e il 16 aprile, ha registrato 1.600 chiamate, diventate oltre 2 mila nel mese successivo.
C’è poi il capitolo dedicato ai senza dimora: 32 persone sono state accolte nel centro di accoglienza San Carlo, le tre mense Caritas hanno garantito 330 pasti giornalieri per un totale di 21.450 distribuiti tra marzo e maggio a favore di 680 persone, le unità mobili di strada hanno rifornito gli homeless di acqua, viveri ma anche guanti, mascherine e gel igienizzante.