Covid, i comuni più a rischio in Sicilia: "Volete il lockdown?"

Covid, i comuni più a rischio in Sicilia: “Volete il lockdown?”

Ma è polemica sull'ultima ordinanza presidenziale.
L'ORDINANZA E LE RESTRIZIONI
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Il governo siciliano tenta di arginare il corso impetuoso del contagio Covid con l’ennesima ordinanza che, stavolta, impone delle restrizioni nei comuni con più contagi e meno vaccinati (qui tutti i particolari). “La stagione turistica in Sicilia – ha detto il presidente Musumeci – ha registrato numeri record ed è abbastanza naturale che si registri anche per questa promiscuità l’aumento di casi, come abbiamo costantemente potuto osservare in questi giorni, assieme ad un certo calo di tensione che è stato palpabile in molte zone dell’Isola. Tuttavia, immagino che nessun siciliano voglia correre il rischio di ulteriori appesantimenti o, peggio, di un nuovo lockdown: la nostra economia non lo vuole e non se lo può permettere. Il mio appello, dunque, è sempre lo stesso: vaccinarsi è un dovere civico, per questo siamo accanto ai Comuni e a tutte le nostre comunità”. Volete il lockdown? – questo in sintesi il messaggio del governatore – allora continuate a non vaccinarvi. Se non lo volete, vaccinatevi.

I comuni più a rischio

Nell’ordinanza del presidente c’è un allegato che alla fine dell’articolo riportiamo per esteso, in tabella, con tutte le percentuali dei comuni più a rischio, nell’ambito di quelli per cui sono scattate le nuove regole. Il fanalino di coda per cittadini immunizzati è Castel di Iudica, nel Catanese, con il 41,73 per cento. Ma in tanti non si raggiunge nemmeno il cinquanta per cento delle immunizzazioni. Annotazione a margine della cronaca, Castel di Iudica è il comune in cui è scoppiata un’aspra polemica per la famosa cena presidenziale. Il sindaco, Ruggero Strano, ha stigmatizzato il convivio per ragioni di opportunità dovute alla presenza di tanti commensali, ma è stato a sua volta criticato da alcuni consiglieri comunali. Non va meglio sul fronte dell’incidenza del contagio per abitanti, nella settimana dal 13 al 19 agosto. La ‘palma’, in questo caso, spetta a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, con 1180 positivi su centomila abitanti.

La nota dei sindaci

Noi primi cittadini siamo in trincea dall’inizio della pandemia – dichiarano in una nota congiunta i sindaci Anastasio Carrà di Motta S. Anastasia, Carmelo Scandurra di Aci Castello, Enzo Magra di Mascalucia e Salvatore Barbera di S. Cono e come Musumeci ci auguriamo che la maggioranza della popolazione sia al più presto vaccinata in modo da poter finalmente ripartire senza correre il rischio di trovarci di nuovo a fare i conti con le zone colorate, ma bisogna anche considerare che non esiste attualmente in Italia un obbligo a vaccinarsi, perciò il potere dei sindaci su questa questione è quasi nullo. Musumeci che ha amministrato in passato la provincia etnea dovrebbe ben sapere che essa è composta di molteplici realtà e che la campagna vaccinale è complessa e perciò per affrontarla seriamente bisogna assolutamente uscire dalla dinamica manichea tra i Pro Vax e i No Vax e non alimentarla a colpi di ordinanze. Ovviamente i motivi per cui la gente non si vaccina sono diversi e possono riguardare anche le condizioni di salute individuale, non solo le convinzioni personali. Per questo motivo dobbiamo rilevare che anche questa volta è mancato un momento di concertazione con gli amministratori locali e perciò, tramite questa nota, facciamo richiesta di un incontro, utile e necessario, per programmare una strategia e una linea d’azione che possa raggiungere l’obiettivo e contestualmente chiediamo di revocare il provvedimento. Scaricare ai sindaci la responsabilità delle vaccinazioni, sia di quelle mancate che di quelle avvenute, senza nemmeno coinvolgerli, è davvero paradossale”.

La tabella


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