Il dottore Mario Minore, responsabile della task force vaccinale della Sicilia, anche di domenica ha il telefono rovente. Incrocia i numeri dei vaccini nella fascia tra i cinque e gli undici anni, calcola, cerca di capire dove potrebbero esserci le criticità più forti e alle sette di sera traccia un primo bilancio: “Possiamo dire che i numeri al momento sono bassini, ma lo considero fisiologico. Non parlerei di resistenza da parte dei genitori, c’è un clima di attesa che non si verifica solo in Sicilia e che è psicologicamente comprensibile. Confidiamo che i dati miglioreranno. Ribadiamo che i vaccini sono sicurissimi, che servono per proteggere i bambini e per proteggere tutti. Il mio appello è conseguente: vacciniamo i nostri figli”.
Ed ecco i numeri. “In Sicilia – spiega il dottore Minore – abbiamo circa 3.500 bambini prenotati e, alle cinque del pomeriggio di oggi, duemilaseicento bambini vaccinati con la prima dose. E’ importante segnalare che vacciniamo tantissimi bimbi portati dai genitori nelle strutture, senza prenotazione, più del cinquanta per cento. Quindi c’è un flusso imponente di somministrazioni che non risultano al sistema degli appuntamenti. Palermo fa la parte del leone, con circa mille somministrazioni, di cui più della metà sono all’hub vaccinale della Fiera. Altre province recupereranno”.
Scorrendo i dati, la situazione è davvero da migliorare, anche se è bene ribadire che siamo davanti all’attesa fisiologica di cui parla il responsabile della task force. Oltre Palermo, sotto la spinta del suo hub, che copre, da sola, più della metà del totale, il resto appare parcellizzato e sminuzzato. Altre regioni, specialmente al Nord, viaggiano con percentuali differenti. Sono oltre trecentomila i piccoli della fascia 5-11 che devono essere protetti in Sicilia. La partenza è stata al rallentatore, tra diffidenza e tentennamenti, ma il tempo per recuperare non mancherà: almeno si spera. Nell’hub della Fiera ci sono già i disegni (nella foto) dei bambini che hanno affrontato la ‘punturina’. Aumenteranno.