Non sono ancora da ‘zona gialla’ i numeri del Covid in Sicilia. Restano ancora alti i dati dei nuovi contagi, nelle ultime 24 ore, oltre settemila nuovi casi. Non sono da meno quelli dei decessi: altre 44 vittime nell’Isola, ma la pressione negli ospedali continua a diminuire: 49 casi in meno nei reparti ordinari, sette persone dimesse dalle terapie intensive. In queste ultime strutture, secondo il report dell’Agenas degli ultimi giorni, i ricoveri sono al 16% (-1%), mentre il dato è rimasto invariato nelle ‘aree non critiche’ dei nosocomi. Sul fronte del tasso di positività si registra un lieve calo dal 16,4 al 16,1%. Insomma, uno scenario che nelle ultime ore ha fatto sperare in un passaggio dalla fascia arancione attuale a quella gialla, ma che non si è concretizzato nonostante la soglia delle intensive sotto il 20 per cento, che deve persistere per almeno due settimane, non ancora trascorse. In Italia soltanto le Marche ‘cambieranno colore’: diventeranno zona arancione da lunedi. Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza che farà scattare il provvedimento in seguito ai dati del monitoraggio settimanale dell’Iss. La fotografia dei colori per il resto d’Italia, invece, resta invariata, almeno fino al 13 febbraio.
La famiglia no vax uccisa dal virus
Intanto in Sicilia, continuano a registrarsi casi preoccupanti, come Pietraperzia nell’Ennese, dove un’intera famiglia è stata sterminata dal Covid. Sei persone vevano scelto di non vaccinarsi e sono morte positivi al Covid in poco più di un mese. “Avevano paura: c’erano stati amici e conoscenti che avevano avuto gravi conseguenze dal vaccino e avevano scelto di non farlo”, ha raccontato la nipote di una 78enne morta ieri mattina per l’infezione virale. La nonna è deceduta a poche ore di tempo dalla zia di 52 anni, entrambe all’Umberto I di Enna dove erano ricoverate dalla fine di dicembre. La giovane, che ha perso, qualche giorno fa anche la madre, 55 anni, piange per la scomparsa di due nonni materni, della nonna paterna, e di una zia e di uno zio. Nessuno di loro era vaccinato.
A Palermo medico indagato
A Palermo, invece, la procura ha fatto notificare un avviso di garanzia per il decesso dell’insegnante Cinzia Pennino, la professoressa dell’istituto Don Bosco morta il 28 marzo 2021, a più di due settimane dalla prima dose del vaccino AstraZeneca. Il provvedimento è stato notificato al medico vaccinatore Vincenzo Fazio che è indagato per omicidio colposo. Nell’Isola, sul fronte dei vaccini da registrare l’apertura di open day per i ragazzi di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, con percorsi dedicati, di tutti gli hub vaccinali della provincia di Catania l’ampliamento degli ‘slot’ nelle strutture ospedaliere. In particolare, l’ospedale Garibaldi di Nesima passerà da 70 a 140 somministrazioni giornaliere, il Cannizzaro da 50 a 120, dando spazio anche ai soggetti allergici, e il Policlinico aumenterà a tre, aggiungendo anche il mercoledì, le giornate dedicate alla vaccinazione pediatrica.
Le dosi booster
Mentre continuano ad arrivare i dati sulle dosi ‘booster’, ritenute sempre più uno scudo protettivo verso la malattia grave. “Protegge al 95% dalle forme gravi della malattia e al 67% dal contagio rispetto a quanto avviene nei non vaccinati”, come precisa l’Istituto Superiore di Sanità nel suo ‘Report esteso su sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale’. L’efficacia del vaccino, intesa come “riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati” nel prevenire la malattia severa, è inoltre del 90% nei vaccinati con ciclo completo (2 dosi) da meno di 90 giorni, del 91% in chi ha avuto le 2 dosi da 91 e 120 giorni, e dell’ 85% in chi ha avute da oltre 120 giorni. CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA