Covid, Sicilia zona gialla: perché non servirà a niente

Covid, Sicilia zona gialla: perché non servirà a niente

Perché le nuove restrizioni sono un fallimento prima ancora di cominciare.

Servirà o non servirà la zona gialla in Sicilia? Probabilmente no. Per il siciliano no vax, quello che pensa ai complotti, si tratterà dell’ennesima macchinazione di puffi deviati, case farmaceutiche con sede legale ad Atlantide, e poteri occultissimi che nessuno vede, perché, d’altra parte, non esistono. Per cui continuerà a non vaccinarsi e a scrivere post su Facebook, denunciando la collusione del sistema.

Assembramenti come se non ci fosse…

Per il siciliano vasa vasa, quello che, dopo mezza dose di vaccino, ha ricominciato a baciare e abbracciare tutti, gialla, rossa, rosso pompeiano… che vuoi che sia? Per cui non smetterà a partecipare a matrimoni con annesse sale trattenimenti grandi quanto la Basilicata e a lanciarsi in scatenati balli di gruppo, senza mascherina, in barba a qualsiasi ordinanza. Invece, la minoranza, i siciliani seri che hanno sempre rispettato le regole, resterà vaccinata, prudente e castigata nei costumi: un’eccezione. Perché dobbiamo mettercelo in testa: turisti a parte, il vero problema è l’assenza diffusa di responsabilità che rende vana ogni prevenzione cromatica. La superficialità di chi non si vaccina, di chi non si protegge, di chi usa il Green pass come se fosse un invito all’assembramento. E non è così.

I contagi e il turismo

E’ vero, il turismo è (anche) un motore importante di contagio. Un uomo sul campo, il dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza, dice: “Noi, come regione, stiamo facendo bene. Non possiamo negare il problema Covid, ci mancherebbe, tuttavia il dato sull’incidenza è fortemente condizionato dagli arrivi che sono tantissimi. Se lei va, ora, a Cinisello Balsamo, non trova nessuno. Se lei va a Terrasini (un po’ più comodo, ndr), trova il doppio della popolazione abituale. Soltanto all’aeroporto, fra i paesi considerati ‘a rischio’ abbiamo controllato ottantamila persone. Stiamo lavorando non con i siciliani, ma con tutti quelli che sono, adesso, in Sicilia”. Dato innegabile. Tuttavia, pure il commissario ammette: “Se la gente non si comporterà seriamente, la zona gialla servirà a poco”. Mascherina abbassata, libertà di non vaccinarsi e scarsa attenzione sono i chiodi roventi della via crucis pandemica siciliana.

Razza ‘contro’ i non vaccinati

“La Sicilia è stata invasa dal flusso di turisti arrivati da ogni parte d’Italia e del mondoha detto ieri l’assessore alla Salute, Ruggero Razza – e, quindi, paghiamo l’effetto di una grande circolazione del virus ma abbiamo il dovere di chiedere a quella percentuale di cittadini siciliani che non ha fatto il vaccino, di fare come la maggioranza, perché la minoranza non può consentire né consentirsi di decidere le sorti di tutti gli altri siciliani”. In realtà, per le cose che abbiamo scritto e che sono sotto gli occhi di tutti, il quadro della leggerezza sembra più esteso. Però, innegabilmente, i non vaccinati rappresentano il guaio di maggior rilievo.

Ma il professore avverte…

Siccome il professore Antonello Maruotti è un brillante statistico, forse, sarà utile rammentare le sue parole profetiche, rilasciate a LiveSicilia.it: “Per la mancata responsabilità individuale, per gli assembramenti, per le feste senza prudenza che ci sono e ci saranno anche in zona gialla: non credo, purtroppo, che i comportamenti cambieranno. Non si rispettano le regole e nessuno le fa rispettare”. La domanda era: caro prof, perché siamo arrivati a questo punto?

(foto d’archivio)


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