Crac Banca Base, 7 imputati: ex vertici rinviati a giudizio - Live Sicilia

Crac Banca Base, 7 imputati: ex vertici rinviati a giudizio

La decisione del Gup. Diversi azionisti costituiti parte civile.
UDIENZA PRELIMINARE
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CATANIA – Una storia complicata quella di Banca Base. Il suo declino è arrivato nel 2018 quando partì l’amministrazione straordinaria e i risparmiatori si sono visti bloccati conti correnti e bancomat. Un’altalena che già era entrata nel mirino della Guardia di Finanza di Catania che poi a luglio dello stesso anno fa scattare una serie di perquisizioni negli uffici dell’istituto di credito a nelle abitazioni di dirigenti ed ex consiglieri della banca. Alla fine del 2019 sono arrivate poi le manette nei confronti di Pietro Bottino, ex presidente del Cda, e Gaetano Sannollo, ex direttore generale di Banca Base per bancarotta fraudolenta. E in quella fase la Finanza, con in coordinamento della Procura, ha fatto notificare 18 avvisi di garanzia.

Alla fine davanti al gup sono arrivati in sette: oltre Bottino e Sannolo (poi scarcerati dal Riesame nel gennaio 2020), gli ex ‘sindaci’ Flavio Rampello e Francesco Torre, l’ex componente del collegio sindacale, Isidoro Edoardo Cutuli, l’ex consigliere Giuseppe Deiana e il componente del Consorzio Co.Fi.San Andrea Pappalardo. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono bancarotta fraudolenta, falso in prospetto, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza. E anche agiotaggio. Secondo l’accusa avrebbero “causato, o comunque aggravato, per effetto di operazioni dolose, il dissesto” dell’istituto di credito “facendo maturare un passivo di oltre 38milioni di euro”.

Il giudice per le udienze preliminari, accogliendo le richieste del pm Fabio Regolo, ha rinviato a giudizio tutti e sette gli imputati. Rigettata la richiesta di giudizio abbreviato condizionato che aveva avanzato Torre. Il processo è stato fissato per il prossimo 27 settembre 2022 davanti la prima sezione penale del Tribunale penale. Nel procedimento si sono costituiti parti civili diversi azionisti assistiti dagli avvocati Luca Mirone, Alessandro Palermo, Chiara Russo, Alfonso Abate e Santi Di Paola.

Il processo è scaturito dall’inchiesta della Guardia di Finanza, denominata Fake Bank. Al centro delle indagini delle fiamme gialle lo stato d’insolvenza della Banca Sviluppo Economico s.p.a. (Banca Base) dichiarato dal Tribunale civile di Catania del 24 dicembre 2018 e confermato in appello nell’aprile 2019. La Procura scrisse che l’inchiesta aveva permesso di “tracciare la perpetrazione ripetuta di illecite condotte operate dalla governance della ‘fallita’ banca etnea consistenti in operazioni finanziarie anti-economiche e dissipative del patrimonio societario in dispregio dei vincoli imposti dall’Autorita’ di Vigilanza”.

Le difese hanno sempre respinto le accuse avanzate dalla Procura. L’avvocato Claudio Galletta, difensore di Andrea Pappalardo, è sicuro che “il dibattimento permetterà” una ricostruzione molto diversa dei fatti e si arriverà “all’assoluzione piena del mio assistito”.

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