Caro direttore, le posso dire? A me il povero Cracolici mi fa un poco di pena. Devo dire che questa cosa di candidare la Furlan al suo posto è stata proprio una carognata. Pensi direttore, lui dirigente storico del PD, da 40 anni a fare sacrifici per il suo partito, quando legittimamente aspirava a fare il gran salto, cosa gli va a capitare? Segato, si proprio segato, come un qualsiasi pellegrino. Lo capisco, quindi, che ci sia rimasto male. Però, incattivirsi no, non serve, perché si perde lucidità. Questa sparata contro Schifani è proprio una imbecillità e mi dispiace per lui, perché imbecille non è. Non sa neppure di cosa parla.
Si tratta di un processo (quello che riguarda Schifani) destinato a concludersi prima ancora di iniziare e che era forse destinato a non iniziare se lo stesso Schifani non avesse chiesto il giudizio immediato tre anni fa. Eppure Cracolici non è stato sempre così. Ci sono state occasioni in cui lo stesso Cracolici ha mostrato una diversa sensibilità.
Se la ricorda direttore la vicenda delle spese pazze all’Ars nella quale il capogruppo del Pd era indagato? (ops… era proprio Cracolici). L’allora presidente della commissione Affari Istituzionali (che ovviamente era sempre lui) dichiarò: “Se dovesse arrivare nei miei confronti il rinvio a giudizio, ne prenderò atto e rassegnerò le dimissioni dalla presidenza della commissione Affari Istituzionali”.
Ma come tesoro mio? Da Presidente della commissione? E perché non da deputato? Ipocrisie di sistema. Doveva essere indeciso, se essere garantista o giustizialista e scelse una soluzione equa: dimissioni al 50%.
Direttore, che vuole farci? È fatto così! Talvolta è garantista e talvolta giustizialista. Se la ricorda la dichiarazione di Antonello Cracolici in occasione della notizia delle indagini sui conti del Comune nella quale è coinvolto il suo amico Orlando? Cracolici affermò: “Mettiamo pure il caso che le accuse vengano confermate, capirei l’eventuale responsabilità di dirigenti e funzionari, ma mi chiedo cosa c’entrino gli amministratori pubblici, tra i quali il Sindaco, su aspetti puramente gestionali.” Ora direttore, lei perdonerà la mia ingenuità ma io di queste cose non me ne intendo. Naturalmente non sono abituato a sguazzare nel fango, come qualcuno ama fare, e non lo farò neppure adesso. Conosco poi personalmente alcuni dirigenti coinvolti e ne ho sperimentato, per dieci lunghi anni, attenzione, serietà e professionalità.
Detto questo direttore, però, una domanda me la lasci fare.
Ma veramente Cracolici credeva che, nel caso in cui, come sostiene la Procura, fossero state gonfiate le entrate, il Sindaco sarebbe stato vittima inconsapevole e tenuto all’oscuro di tutto? A quali aspetti gestionali si riferiva Cracolici? Con le entrate recuperate i funzionari ed i dirigenti ci vanno a fare la spesa per casa loro? Che vuole fare direttore? Anche qui doveva essere indeciso se essere garantista o giustizialista. In medio stat virtus. Garantista per Orlando e giustizialista per i dirigenti, al 50%. Direttore, se la ricorda quella famosa barzelletta nella quale vi erano due tizi all’interno di una macchina ed uno dei due chiedeva all’altro: controlla dal finestrino se la freccia funziona e quello sporgendosi diceva: ora si, ora no. Detto questo, le posso fare una domanda? Ma non è meglio che la campagna elettorale la facciano sulle cose da fare e lascino la Giustizia ai magistrati?