La disoccupazione in Sicilia è la più alta d’Italia. I livelli di fiducia delle famiglie sono ai minimi da sei anni a questa parte. Ordinativi e produzione industriale calano e calano anche gli arrivi negli alberghi siciliani. I dati congiunturali presentato oggi da Bankitalia, che emergono anche da un sondaggio con circa 250 imprese con più di venti occupati a testa, scattano la foto di una Sicilia che risente del momento di crisi internazionale.
Per quanto riguarda l’industria, gli ordinativi hanno toccato i livelli minimi dal 2002. E stando al sondaggio di Bankitalia, il calo degli investimenti delle imprese dovrebbe essere superiore alle previsioni di inizio anno. Anche le costruzioni, l’unico comparto che aveva fatto registrare ritmi di crescita, segnano il passo: nel primo semestre il ritmo di crescita è diminuito. C’è stato un aumento degli occupati, che però, secondo il nucleo ricerche economiche di Bankitalia, è dovuto prevalentemente a una riemersione di lavoro nero. Nei primi sei mesi dell’anno c’è stato anche un andamento decrescente delle opere pubbliche poste in gara, che si è ridotto del 37,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2007.
L’indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio ha fatto registrare nei primi otto mesi del 2008 una riduzione dello 0,9 per cento nel Mezzogiorno. “La dinamica relativa alla Sicilia – si legge nel documento della Banca d’Italia – non dovrebbe essere stata dissimile”.
Male anche il turismo: “in base ai fati provvisori forniti dall’Osservatorio turistico della regione Siciliana nel primo trimestre dell’anno si è realizzata una contrazione dei flussi in termini sia di arrivi sia di pernottamenti (-2,7 e -1,4 per cento). E questo è uno dei più chiari indicatori della crisi internazionale che si ripercuote sull’economia isolana.
Aumenta l’export. Al netto dei prodotti petroliferi raffinati, la crescita è stata del 7 per cento (comunque più bassa di quella del Mezzogiorno), ma non ha avuto un impatto significativo sull’economia siciliana, visto – spiegano gli estensori del dossier – per via delle dimensioni minime delle esportazioni esclusi i prodotti petroliferi (meno dell’uno per cento di tutto l’export italiano parte dalla Sicilia).
Quanto al lavoro, il tasso di occupazione è risultato in diminuzione per il terzo semestre consecutivo, attestandosi al 44 per cento (-0,2 rispetto al 2007). Il tasso di disoccupazione è cresciuto dell’1,2 per cento, arrivando al 14,2, il valore più elevato tra le regioni italiane. E’ anche aumentato il numero di ore di cassa integrazione (+16,6 per cento rispetto all’anno precedente).
Rallentamento anche nelle dinamiche del credito: nel primo semestre 2008 il ritmo di crescita dei finanziamenti bancari è passato dal 10,4 per cento di fine 2007 al 7,8 di giugno 2008 (6,5 a fine settembre).
E nel 2009 la musica non cambierà: dal sondaggio condotto tra le imprese “emergono segnali di ulteriore rallentamento del credito nei prossimi mesi”. “Di ripresa non si parlerà per lameno tutto il primo semestre del 2009, come ha detto il governatore”, ha osservato il direttore della sede di Palermo Giuseppe Sopranzetti. Insomma, bisognerà stringere i denti ancora per un pezzo, ma, tengono a sottolineare dalle parti di Banca d’Italia, senza abbandonarsi al pessimismo.